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Il Pride, fino a qualche tempo fa chiamato Gay Pride, è una manifestazione pubblica aperta a tutti, alla quale possono partecipare persone di ogni orientamento sessuale e identità di genere. Il Pride celebra e incoraggia l’accettazione sociale e l’auto-accettazione della comunità LGBTIQ+. In esso, vengono affermati i diritti civili e legali, e più in generale, l’orgoglio dell’intera comunità.

Il 27 giugno 1969 è la data diventata simbolo delle rivendicazioni della comunità LGBTIQ+. Il Pride si svolge in moltissime nazioni del mondo nel mese di giugno, per commemorare l’inizio dei moti di Stonewall a New York, che segnarono un momento di svolta epocale per quanto riguarda il movimento LGBTIQ+.

Un evento per tutti e per i diritti di tutti

Al Pride partecipano tutti, per affermare il diritto di tutte le persone a essere quello che sono e a vivere come vogliono. Il Pride ha consentito ad alcune minoranze di portare all’attenzione pubblica le discriminazioni subite da molte minoranze. A partire dagli eventi iniziati nel 1969 a New York in favore dei gay, le rivendicazioni hanno progressivamente coinvolto tutte le minoranze per ragioni di identità sessuale.

Sentire parlare di diversità, di equità e di inclusione sociale è oggi molto comune, e le lotte per i diritti della comunità LGBTIQ+ hanno avuto la capacità di portare i diritti delle minoranze al centro della politica e delle imprese.

Ogni cambiamento sociale di rilievo incontra delle resistenze. Il Pride ha dovuto fare i conti con quelle di un contesto conservatore, il cui scopo era quello di mantenere le questioni relative all’identità sessuale ingabbiate nella visione binaria che prevede solo maschi e femmine, e in cui le donne fanno sesso solo con gli uomini e viceversa.

Lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, intersessuali, e queer sono diventati finalmente visibili, e il riconoscimento dei loro diritti è divenuto un punto centrale per l’intera società. La comunità LGBTIQ+ è una minoranza e rappresenta tutte le minoranze.

Il Pride, seppur nato per una comunità specifica, rappresenta tutti e ricorda che l’inclusione è un diritto di tutti, mentre l’esclusione sociale è segno di inciviltà. È dovere di tutti lottare affinché tutte le persone facciano parte a pieno titolo, e con pari diritti, della società.

Le critiche al Pride

La forma festosa e chiassosa del Pride ha suscitato molte critiche e definito spesso una carnevalata. Ricordo che la lotta per i diritti è però anche una festa. La forma è in questo caso piena di sostanza, e serve a convogliare l’attenzione che, altrimenti, sarebbe stata soffocata da chi vive l’allargamento dei diritti ad altre persone come un pericolo.

Provate a partecipare al Pride, andateci con la vostra famiglia, portateci i vostri bambini. Farete un’esperienza di inclusione, in cui tutti si sentono partecipi di una festa e di un processo di crescita delle coscienze che coinvolgerà voi e i vostri figli.