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LGBT+, identità discriminate; tutti insieme per la libertà, per essere se stessi, per svincolarsi dagli stereotipi, per esprimere liberamente il proprio orientamento sessuale e comportarsi coerentemente con la propria identità.

LGBT+ è l’acronimo che include le persone con identità sessuale diversa da quella standard sino a oggi riconosciuta. Infatti, uom0 etero e donna etero con ruol0 ben riconoscibile e identità coerente col sesso biologico, sono etichette che non sono in grado di includere tutte le persone. Vediamo come si compone il panorama umano nella sua complessità.

Per parlare del mondo LGBT+, è opportuno partire dal concetto di identità sessuale, un costrutto complesso formato dal sesso biologico, il ruolo di genere, l’identità di genere e l’orientamento sessuale.

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Cosa significa LGBT+

L – lesbiche, donne che si sentono donne e orientano sentimenti e desiderio sessuale verso le donne.

G – gay, uomini che si sentono uomini e orientano sentimenti e desiderio sessuale verso gli uomini.

B – bisessuali, uomini e donne che orientano sentimenti e desiderio sessuale sia verso persone del proprio sesso biologico che verso l’altro sesso.

T – transgender, persone che si sentono (la loro identità è …) del sesso opposto a quello di nascita.

I – intersessuali, persona che, per cause genetiche, nasce con i genitali e/o i caratteri sessuali secondari non definibili come esclusivamente maschili o femminili.

Q – Queer, persone che non sono eterosessuali e/o non sono cisgender. È un termine della lingua inglese che tradizionalmente significava “eccentrico”, “insolito”.

+ – le altre forme di identità e di orientamento sessuale.

Ovunque nel mondo, è possibile trovare persone LGBT+ e persone che le considerano devianti da una norma non scritta, la quale sentenzia chi è normale. Questa norma considera “normale”:

  • si sente uomo se biologicamente è di sesso maschile;
  • si sente donna se biologicamente è di sesso femminile;
  • si comporta da uomo se è uomo (ad esempio si veste con i pantaloni e scarpe pensate per gli uomini);
  • si comporta da donna se è donna (ad esempio indossa la gonna e scarpe col tacco;
  • prova sentimenti e attrazione sessuale per persone del sesso opposto al proprio;
  • più in generale, si conforma ai tanti stereotipi legati al genere.

La discriminazione dal diverso dalla presunta normalità, è presente in ogni epoca e in ogni cultura. Come le altre, quella legata al genere, all’identità e all’orientamento sessuale è una delle tante manifestazioni dell’ignoranza, della stupidità, dell’ingiustizia e dell’intolleranza che gli esseri umani sanno esprimer. In molti casi, vi è inoltre ipocrisia, come nel caso di chi pubblicamente denigra queste persone, ma allo stesso tempo ne è attratto sessualmente.

Invito i benpensanti a mettersi alla prova, conoscere e parlare con persone diverse da sé, per scoprire come prima di appartenere a una delle categorie LGBT+, esse sono persone.

Un altro importante passo è porre attenzione al linguaggio usato nella vita di tutti i giorni. Le parole sono infatti lo strumento più usato per discriminare persone e comunità. La violenza che si nasconde dietro parole usate superficialmente per indicare o insultare, è in grado di ferire, e persino uccidere, chi ne è bersaglio. Quando qualcuno dice, è mi è capitato di sentirlo, io rispetto tutti, basta che stiano lontani da me, sta già discriminando.

Diverso non significa pericoloso, schifoso o innaturale, bensì diverso da ciò che siamo noi o che conosciamo.

Per un glossario più ampio delle parole correlate clicca qui.