La più coraggiosa decisione che prendi ogni giorno è di essere di buon umore.
Questo aforisma, attribuito a Voltaire, suggerisce in modo sintetico la difficoltà di alzarsi e vivere con riconoscenza ogni giorno. Allo stesso tempo, ci attribuisce la responsabilità, ma anche il potere affinché ogni nuovo giorno possa offrirci la gioia di esserci. Difficile ad accettarsi quando gli eventi sono avversi, ma rimane nelle nostre mani la possibilità di accettarli o, al contrario, di non volerne prendere atto. Ognuno di noi ha degli aspetti di sé che avrebbe preferito diversi, che siano fisici, psicologici, familiari, economici o di status. L’esperienza che ci troviamo a vivere è modificabile sia nel modo in cui la viviamo che nelle azioni che sono concretamente possibili per cambiarla. Molte esperienze umane sono terribili da sopportare, e dovremmo chiederci se la nostra è davvero tra queste, oppure, se riteniamo ragionevolmente possibile una vita priva di fatiche e disagi insiti nella condizione umana.
La lamentela è inutile quanto tossica. Infatti, il pensiero di essere vittima di un fato ingiusto, non solo non cambia le cose, ma finisce per modificare il nostro cervello producendo circuiti che favoriscono comportamenti coerenti con l’idea che abbiamo di noi stessi. Provate a immaginarvi come vi piacerebbe essere, costruite immagini mentali vivide di voi in una condizione che vi sembri molto desiderabile. All’inizio potreste accorgervi di quanto sia difficile pensarvi felici. Una vocina interiore vi dirà che non è possibile per voi una condizione piacevole. Per rendere innocua questa vocina occorre esercitarsi ogni giorno a nutrire la vostra mente con immagini, suoni e sensazioni viscerali connesse positive e gioiose. Vi sembrerà difficile e tutto ciò è naturale dopo tanti anni di avvelenamento. Per disintossicarsi bisogna essere atleti della mente e, come per gli sportivi la ripetizione di un gesto atletico rende lo stesso più naturale e fluido, dovrete ripetere quotidianamente l’esercizio delle immagini mentali positive per automatizzare il processo e favorire il cambiamento. Dovete autorizzarvi a vivere una nuova condizione, completamente diversa da quella in cui vi trovate, che deriva dalla vostra storia personale. È come cambiare casa se non è più adeguata alle vostre esigenze. Nessuno passerà a chiedervi se volete una casa nuova; siete voi a percepire una necessità, valutare le condizioni oggettive e autorizzarvi a lasciare quanto vi è appartenuto sinora, per un ignoto tanto desiderabile a parole quanto spaventante nei fatti.