Skip to main content

Dialogare senza pregiudizi è il modo migliore per essere gratificati dal proprio rapporto di coppia. Non intendo sottovalutare l’importanza di altri aspetti della relazione quali il sesso, la stima reciproca, il rispetto e, naturalmente, salute, lavoro e rete sociale. Intendo il dialogo come lo strumento più efficace per affrontare gli ostacoli che inevitabilmente si presentano a perturbare gli equilibri. Gli strumenti devono essere adatti allo scopo, ma anche essere utilizzati adeguatamente. Dialogare non significa litigare, questo è chiaro, ma non risulta efficace nemmeno se le posizioni di partenza sono intrise di pregiudizi, rancori, cose non dette e poca voglia di ascoltare.

Anna e Marco (nomi di fantasia) anche in mia presenza, parlano contemporaneamente alzando la voce per farsi ascoltare, ma il risultato è pessimo. Riproducono nel mio studio le stesse dinamiche che gli impediscono di capirsi reciprocamente nel significato profondo di quanto hanno da dirsi. Marco dice di amare Anna, ma durante le loro discussioni Anna finisce per piangere, e Marco non sopporta questa debolezza. Per lui tutto è da gestirsi in modo razionale e si arrabbia anziché accogliere il disagio di Anna. L’accoglienza non ha bisogno di parole, è sufficiente un abbraccio, uno sguardo o il contatto delle mani. Piangere, gioire o avere paura sono emozioni e non si può chiedere a nessuno di non provarle o di reprimerle.

I pregiudizi sono a loro volta ostacoli alla risoluzione dei contrasti. Quando siamo convinti che il nostro partner abbia una certa caratteristica che non ci piace, è verosimile che ci rivolgeremo a lui, o a lei, appesantiti da quello che pensiamo, e incapaci di concentrare l’attenzione solo sul problema di quel momento.

Affrontare, ad esempio, un problema di educazione dei figli tenendo davanti agli occhi l’immagine di un partner poco attento ai bisogni emotivi dei figli, ci impedirà di dialogare serenamente su quanto i figli abbiano necessità di essere ascoltati quando lo desiderano, piuttosto che rivolgersi a loro solo per dirgli cosa devono fare o cosa hanno sbagliato. Un atteggiamento meno prevenuto offre maggiori spazi di evoluzione sia dei singoli che della coppia e insegna ai figli con l’esempio, strategie di risoluzione dei conflitti, anziché creare un clima di tensione deleterio. Dialogare, ascoltare e accogliere sforzandosi di mettere da parte le idee precostituite dell’altro consente più facilmente di risolvere i contrasti volta in volta, senza creare risentimenti che accumulandosi diventano macigni da rimuovere.