Nella pratica clinica individuale, di coppia e nei gruppi dedicati all’autostima, emerge chiaro un meccanismo comune, che blocca il cambiamento. Le persone sanno che dovrebbero modificare il loro comportamento in relazione ad alcune persone rilevanti della loro vita, ma al solo pensiero di farlo si sentono colpevoli. Una colpa che, talvolta, non trova una spiegazione razionale, ma sembra un dato di fatto, un sentimento presente a prescindere.
Operare dei cambiamenti per stare meglio sembra impossibile, in quanto implica togliere qualcosa a qualcun altro. Andando a fondo nell’indagine con queste persone, mi sembra di avvertire la paura di essere felici, di godere della vita, per quanto essa lo consenta. Non mi sto riferendo a una felicità assoluta e sempre presente ma alla normale alternanza tra gioia e preoccupazione, tra paura e spensieratezza. La paura riguarda l’essere felici, meritevoli di essere sereni e felici. Quanto detto riguarda in particolare i rapporti di coppia, Lo scontento diventa col tempo rassegnazione al proprio destino, negandosi anche l’idea che si possa cambiare ed essere in pace con se stessi.