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Chi sono ioRispondere alla domanda “Chi sono davvero?” è difficile, ma così affascinante da aver stimolato da sempre l’umanità. Possiamo provare a scoprirlo togliendo pezzo per pezzo tutte le sovrastrutture che ci rappresentano nel mondo. Non intendo parlare dei ruoli sociali, ma di quegli stati di coscienza, ovvero emozioni, pensieri, aspetti della fisicità, che mandando all’esterno precisi segnali, consentono all’ambiente di etichettarci. L’incapacità di dire no alle richieste altrui, ad esempio, unita alla volontà di non deludere, pul far si che ci etichettino come quelli forti, le rocce, le colonne. Per quanto tempo è possibile resistere prima di sentirci ingabbiati e impossibilitati a vivere tutte le altre parti di noi?