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Che cos’è davvero la consapevolezza

Dobbiamo innanzitutto distinguere tra conoscenza e consapevolezza in quanto sapere di qualcosa non è lo stesso che rendersene conto nel momento presente. La consapevolezza è la presenza lucida e non giudicante. La consapevolezza non è l’analisi, ma l’esperienza diretta di quello che stiamo vivendo.

Di cosa essere consapevoli?

La consapevolezza riguarda innanzitutto le dimensioni corporea, emotiva, mentale, relazionale e spirituale. Esistono poi esperienze di cui essere consapevoli, che, a mio avviso, hanno una grande importanza per vivere al meglio. Ne elenco alcuni:

  1. Tutto è impermanente, ovvero tutto ciò che sorge, passa. La consapevolezza permette di vedere questo fluire, invece di opporvisi. Aiuta a ridurre l’attaccamento e la paura del cambiamento.
  2. Essere presenti non significa analizzare, ma vedere chiaramente ciò che accade nel momento in cui stiamo vivendo.
  3. “So che sto respirando”, “So che sto camminando”, “So che sto provando rabbia”.
  4. Quello che sono non è scontato. Gratitudine di essere vivo, di respirare di mangiare, di camminare, di avere dehli affetti e molto altro che diamo per scontato, ma che scontato non è.
  5. Il desiderio è il motore dell’azione, ma può divenire una prigione che ci impedisce di godere di quello che siamo, che abbiamo che esperiamo.
  6. L’avversione verso qualcosa o qualcuno consuma energie e ci allontana dalla quiete. Accettare la realtà così come si presenta, senza volerla a tutti i costi cambiare è come nuotare in favore e non controcorrente.
  7. La persona non è nessuno dei tanti personaggi che portiamo in giro nella vita di tutti i giorni. Essere consapevoli che siamo “altro” dal personaggio che recitiamo nel mondo non è scontato, ma quando siamo presenti a noi stessi, stiamo autentici anche se stiamo recitando una parte.