Skip to main content

Le trasformazioni avvenute nei rapporti tra le donne e gli uomini negli ultimi cinquant’anni riflettono innanzitutto i cambiamenti che le donne hanno avuto nell’immaginare se stesse, percepire i loro diritti e le potenzialità rimaste sullo sfondo per millenni. Nei paesi occidentali, le norme scritte hanno messo le donne sullo stesso piano, offrendo teoricamente pari opportunità a donne e uomini. In realtà, ancora oggi le opportunità di piene realizzazione sono limitate per le appartenenti al genere femminile, nonostante le leggi siano più eque e inclusive.

Esiste, come sempre accade nei processi trasformativi, un’avanguardia che incarna un nuovo modello di femminilità, capace di esprimere al contempo, quei tratti accoglienti e sensibili da sempre riconosciuti alle donne, e la capacità di autodeterminarsi e perseguire obiettivi personali nei contesti solitamente occupati da uomini.

Riporto l’auto descrizione che una di queste donne da di se stessa.

“Sono me stessa, sempre. Sono un libro aperto.
Do più di quanto ricevo e ricevo quando decido di voler ricevere.
Guardo sempre il lato positivo delle cose e delle persone.
Chiedo perdono quando sbaglio, riconosco i miei errori e perdono quelli degli altri.
Do importanza alle parole.
Vivo il presente, non dimentico il passato e preparo il mio futuro, ogni giorno.
Rido, rido sempre, e quando non rido, mi isolo e aspetto che passi.
Voglio aiutare gli altri, sempre.
Amo sedurre e comunicare. Amo baciare ed essere baciata.
Amo le cose semplici, non amo le bugie e quando chiudo, è per sempre.
Sono ambiziosa e determinata,  a volte pigra, a volte poco costante.
Sono libera. Sono un gatto selvatico, non ti avvicinare troppo a me, potrei avere voglia, improvvisamente, di ritrovare la mia indipendenza.
Sono leale, sensibile e un’ottima amica.
Un’amante passionale, poco romantica, ma passionale.
Mi ubriaco di musica da sempre.
Ricordo i miei sogni e anche i miei incubi.
Amo parlare al telefono, ma solo al buio, di sera, prima di dormire.
Viaggio per allargare le mie vedute.
Ho il senso della famiglia. Amo i bambini, anche quelli degli altri, e anche quella che è dentro me.
Non ho paura del buio.
Quando trovo delle persone belle, glielo dico. In generale, dico sempre quello che penso.
Adoro i film di Toto e anche quelli di Louis de Funès.
Non mi sento a casa mia da nessuna parte.
So che un giorno morirò, ma spesso agisco come se fossi eterna.
So che un giorno morirò, eppure a volte mi capita di passare un’intera mattina cercando di risolvere un problema di cui non vale la pena. Non sono molto originale.
Mi piace sapere. E per sapere, bisogna studiare. E allora studio anche se odio studiare.
È come correre, è lungo, fastidioso, faticoso. Però mi sembra di guadagnare qualche minuto di vita in più, quando imparo.
Mi capita di avere pregiudizi. Certo che ho dei pregiudizi. Tutti ne hanno. Ad esempio, ho dei pregiudizi verso chi dice di non avere pregiudizi.
Non mi piacciono i conflitti. Non mi piace essere scossa, che mi costringano, che mi aggrediscano.
Mi piace quando ci si dice grazie, scusa, bravo. Mi piace quando si crea un legame e che poi si schiarisce.
Da quando è morta, amo mia madre sempre di più. Ogni giorno. Mi piace ricordare la sua eleganza, ricordarla eternamente giovane e felice.
Adoro la speranza, non mi costa nulla essere ottimista. S.B.

In queste parole, sono racchiuse le migliori caratteristiche femminili e maschili, anche se si percepisce la necessità di sottolineare la propria libertà, quasi a ricordare a se stessa di quanto vada persa mai di vista. Gli uomini danno per scontati molti concetti che per le donne sono conquiste recenti da metabolizzare.

In un tempo ancora lontano, nessuno avrà bisogno di affermare la propria libertà o il proprio desiderio di autodeterminazione, perché questi valori saranno patrimonio di tutte le persone.