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Il ruolo delle aspettative sulla vita delle persone, sui loro comportamenti e sulle loro prestazioni è molto alto. Per questo ritengo che valga la pena soffermarsi per analizzarne i  molteplici aspetti che le caratterizzano e le implicazioni sulla vita delle persone che esse producono.

Le aspettative vengono avanzate da tre tipologie di soggetti:

  1. le persone stesse;
  2. altre persone;
  3. la società.

In tutti i casi, qualcuno si aspetta che mettiamo in atto uno specifico comportamento o che raggiungiamo livelli di prestazione prestabiliti. Nel primo caso, siamo proprio noi a definire comportamenti che dovremmo mettere in atto e standard che dovremmo raggiungere. Il mancato soddisfacimento delle aspettative fa si che qualcuno rimanga deluso.

Vediamo meglio ciascuno dei tre casi.

Le nostre aspettative (su noi stessi)

Le aspettative che nutriamo verso noi stessi, hanno origine in parte dalla nostra natura biologica e in parte da condizionamenti ricevuti nell’infanzia. Distinguere il peso relativo delle due componenti non è semplice quando si è adulti. Siamo esigenti da noi stessi perché siamo fatti così, ma al contempo non possiamo escludere che genitori incontentabili abbiano esercitato pressioni affinché i risultati fossero sempre elevati.

Il risultato non cambia; ogni sconfitta, ogni prestazione sottotono, ogni rifiuto e ogni valutazione negativa diventano motivo di delusione e malessere. Molto spesso, è l’immagine ideale che abbiamo di noi stessi a produrre delle delusioni all’esame di realtà. Siamo noi a sentirci delusi di noi stessi. Vorremmo essere più di quanto sia ragionevole attenderci o realisticamente si possa osservare. Vorrei essere più determinato, più intelligente, più bello o più assertivo. In realtà siamo quello che siamo; possiamo impegnarci, ma non possiamo chiederci di essere quello che non siamo. È così che deludiamo noi stessi, ponendo l’asticella irrealisticamente sopra le nostre possibilità. Conoscerci e accettarci pone le basi per vivere al riparo da inutili delusioni.

Le aspettative delle altre persone

Alla categoria “altri” appartengono tutti coloro con i quali entriamo in relazione, per qualsiasi ragione. Legame parentale, amicale, lavorativo o occasionale; non fa differenza. Il condizionamento reciproco è implicito nella relazione. Le aspettative di coloro che hanno un legame importante con noi, ad esempio i genitori,  sono particolarmente in grado di condizionare il nostro comportamento.

“Dovresti essere così, dovresti comportarti così, mi sarei aspettato questo da te, mi hai deluso, avrei voluto che tu …, “

Sentite infinite volte, queste frasi finiscono per essere assimilate, a tal punto da non sapere più distinguere tra come siamo e come siamo stati condizionati. Il modo migliore per capirsi è quello di ascoltare il proprio disagio. Quando siamo vittime di condizionamenti esterni molto forti, è assai difficile sentirci bene. Una parte di noi si ribella e vorrebbe esplodere in una ribellione, ma non sempre è chiaro a cosa ci si vorrebbe ribellare. Infatti, regole, aspettative, desideri e speranze delle persone intorno a noi, diventano totalmente nostre.

Chi è in grado di condizionarci con le sue aspettative? Innanzitutto i familiari più stretti, poi gli insegnanti, gli amici e i partner.

Le aspettative sociali (sulla categoria sociale cui apparteniamo. Ad es. uomini, donne, mariti, lavoratrici, figli o lavoratori)

Ogni società ha le sue regole e queste diventano aspettative della comunità sui singoli individui. Regole e aspettative cambiano nel tempo, ma come tutto ciò che fa parte della cultura di un popolo, i tempi sono lunghi.

Le donne, per esempio, hanno su di loro le attese non scritte che si tramandano da millenni. La donna è accostata ai lavori domestici e alla cura dei figli e, quando si sceglie di discostarsi da queste aspettative si trova il dito puntato non solo degli uomini, ma anche di molte donne. Le regole cambiano con degli scossoni quando i tempi sono maturi, ma proprio il processo di maturazione delle condizioni che favoriscono il cambiamento è lento come la lancetta dei minuti sull’orologio. Un altro esempio riguarda gli uomini che devono mostrare forza e determinazione anche quando la loro indole è docile e remissiva. Un altro esempio, che riguarda in modo opposto uomini e donne, è l’atteggiamento verso la sessualità. Uomini forti e predatori approcciano donne seduttrici e deboli. Anche se oggi questo stereotipo sta perdendo parte della sua forza, è ancora in grado di condizionare la vita di molte persone.

Conclusioni

Il ruolo delle aspettative sulla qualità della vita delle persone è, come detto all’inizio, molto alto.

Le aspettative proprie su se stesi vanno valutate realisticamente in modo da non sottovalutare le proprie potenzialità senza porre l’asticella al di là del ragionevolmente possibile. Le aspettative su di noi delle altre persone vanno riconosciute e distinte dai propri desideri autentici. L’influenza di una famiglia di avvocati sulle scelte scolastiche e lavorative dei figli, può rivelarsi in alcuni casi fonte di grande fatica e frustrazione. Infine, le pressioni che la società esercita affinché i suoi membri si adeguino a precisi standard comportamentali vanno integrate nella propria vita trovando un equilibrio che ci faccia stare bene, pur adeguandoci parzialmente alle norme sociali. Queste andrebbero riconosciute come utili e giuste, ma è proprio grazie alla ribellione all’ordine costituito che si generano i presupposti per cambiamenti ampi e duraturi delle aspettative della società sugli individui.