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La terapia è uno strumento di indagine su di sé, che aiuta a modificare le convinzioni che guidano i comportamenti e, talvolta, generano disagio e sofferenza. Questo vale sia per gli uomini che per le donne, ma l’attitudine e l’interesse per un percorso terapeutico è assai diverso. L’educazione che gli uomini ricevono è diversa da quella che viene impartita alle donne. Questa differenza è particolarmente marcata per quanto riguarda il rapporto con i vissuti emotivi, gli affetti e i sentimenti.

Le donne vengono legittimate sin da piccole a vivere ed esprimere le proprie emozioni, sia nel rapporto con se stesse che con gli altri. Gli uomini, al contrario, vengono incoraggiati a gestire internamente le emozioni, nascondendole al mondo esterno. Il controllo delle emozioni senza poterle condividere, conduce spesso gli uomini a un sovraccarico che può farli crollare. Rivelare le emozioni provate non è permesso agli uomini, ma è semplice comprendere come questa sia una forzatura culturale. Gli uomini, infatti, hanno lo stesso bisogno delle donne di riconoscere e condividere il mondo interiore, ma non viene loro insegnato a farlo. Assai più spesso delle donne, gli uomini finiscono così a vivere l’intimità come un pericolo e quindi a percepire disagio ogni qualvolta si trovano a dover, o poter esprimere i propri sentimenti.

Rabbia, paura, tristezza e tutte le altre emozioni, vanno riconosciute e bisogna dar loro il giusto nome, accettarle, gestirle e condividerle, per evitare quel sovraccarico che si traduce in sofferenza.

Cosa ha provato quando le è successo questo episodio?

Una domanda come questa aiuta a portare l’attenzione su di sé, dare un nome ai sentimenti provati e legittimarsi a provarli. Gli uomini, in genere, non rimuginano sulle loro emozioni, cercano piuttosto la soluzione al problema, senza però soffermarsi troppo a lungo a rifletterci. La sintesi di molte terapie con gli uomini è aiutarli a esprimere le loro emozioni. Una domanda cui non sempre è semplice rispondere, per chi non ha facilmente accesso alle proprie emozioni è: cosa ti appassiona?

Pur sapendo che le categorizzazioni sono una semplificazione della realtà che non può descriverla in modo esaustivo, riporto cinque tipologie di uomini che possono aiutare a distinguerli.

  • Silenzioso – Difficoltà a esprimersi e a descrivere i sentimenti che prova.
  • Arrabbiato – Tiranno, duro e spesso mandato in terapia dalla moglie, è stato a sua volta vittima da piccolo. Talvolta bullizzato diventa bullo a sua volta.
  • Intellettuale – Non riesce a entrare in contatto con le sue emozioni e spiega tutto con l’intelletto. Ha la necessità di entrare in contatto con le sue passioni (emozioni). Per questa persone, le emozioni sono un ostacolo a risolvere i problemi in modo razionale e vanno tenute lontane.
  • Bloccato – Fermo in ogni dove, non si sente a proprio agio in nessuna situazione. Rifiuta ogni aiuto perché non funziona. Una domanda importante cui potrebbe provare a rispondere è: se tu fossi più forte e sicuro che decisioni prenderesti per la tua vita?. La paura, infatti, lo blocca e diventa importante correre dei rischi sani.
  • Pio – Aderenza religiosa stretta, bisogno di seguire le regole esterne. Questa persona si sente a suo agio seguendo dogmi esterni senza potersi permettere una guida interna.

Come detto, sono solo categorie e non possono in alcun modo rappresentare la realtà, ma possono aiutare qualcuno a riconoscersi e decidere di affrontare un percorso terapeutico per diminuire la rigidità con ci vengono affrontate le situazioni quotidiane.