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Introduzione

Il senso di colpa è un’emozione complessa che una persona può provare quando percepisce di aver fatto qualcosa di sbagliato o di non essere all’altezza di un certo standard morale o etico. Si manifesta come una sensazione di rimorso, dispiacere o vergogna per un’azione commessa (o non commessa) che si ritiene abbia avuto conseguenze negative su di sé o sugli altri. Può avere delle funzioni evolutive; ad esempio, divenire consapevoli di aver violato i propri valori personali o sociali. Può spingere una persona a riflettere sulle proprie azioni e a cercare di modificarle.

Socialmente può servire, il senso di colpa come meccanismo per mantenere coesione all’interno di gruppi, in quanto può portare le persone a comportarsi in modo conforme alle norme e a evitare comportamenti dannosi verso gli altri. Se il senso di colpa diventa però eccessivo o sproporzionato, può diventare dannoso e contribuire a sentimenti di ansia, depressione o bassa autostima.

La prospettiva di Martin Buber

Nel libro “Colpa e sensi di colpa”, Martin Buber distingue tra colpa morale e sensi di colpa. La colpa morale riguarda una trasgressione oggettiva, che richiede una responsabilità verso l’altro, mentre i sensi di colpa sono collegati alla percezione soggettiva di un fallimento personale.

Un concetto centrale sottolineato dall’autore è la differenza tra il “senso di colpa esistenziale” e il “senso di colpa patologico“. Il primo è considerato una parte inevitabile dell’esperienza umana, che deriva dal fatto di essere consapevoli della propria limitatezza e delle proprie mancanze nei confronti degli altri. Questo tipo di colpa può avere un effetto positivo, spingendo verso una maggiore responsabilità e consapevolezza nelle relazioni interpersonali.

Al contrario, il senso di colpa patologico nasce quando l’individuo si carica di un peso eccessivo per errori percepiti, anche in assenza di una reale trasgressione. Questo può portare a un circolo vizioso di autocondanna e sofferenza interiore, che non permette di crescere o di riconciliarsi con sé stessi o con gli altri.

Buber sottolinea l’importanza della relazione “Io-Tu” per affrontare la colpa in modo costruttivo. La vera guarigione dal senso di colpa avviene attraverso il dialogo aperto e sincero con l’altro, riconoscendo le proprie responsabilità e cercando il perdono o la riconciliazione.

Per l’autore il senso di colpa è una dimensione fondamentale della condizione umana. Il senso di colpa non è semplicemente una reazione psicologica o un peso interiore che l’individuo deve sopportare, ma è strettamente connesso al suo approccio filosofico delle relazioni interpersonali e alla responsabilità etica.

La morale riguarda il complesso di regole, credenze e norme che una persona, una società o un gruppo sociale segue per distinguere il bene dal male e per orientare il proprio comportamento. Queste norme sono spesso concrete e legate alle tradizioni, alla cultura, alla religione o alla società in cui si vive. La morale prescrive cosa si dovrebbe fare o evitare, basandosi su principi condivisi all’interno di una comunità. Le norme morali tendono a essere accettate a livello collettivo, come ad esempio il rispetto per la vita o l’onestà. La morale è spesso appresa fin dalla giovane età e diventa parte della coscienza individuale attraverso l’educazione e l’influenza culturale. La morale può cambiare notevolmente da una società all’altra o da un periodo storico a un altro. Ad esempio, alcune pratiche accettabili in una cultura possono essere considerate immorali in un’altra. Esempio di morale: Le credenze religiose che proibiscono certi comportamenti (come mentire o rubare) o prescrivono altri (come aiutare i bisognosi) sono esempi di norme morali.