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Premessa

L’avvento di internet impone nuove responsabilità ai genitori, i quali possono solo prendere atto di una realtà molto differente, forse troppo differente, da quella nella quale sono cresciuti. Il ruolo di  genitore non ha mai potuto avvalersi di un manuale di istruzioni, tantomeno se la realtà di riferimento è in rapidissima e costante evoluzione. Pertanto, i genitori si trovano a rincorrere i loro figli nel contesto multiforme del web, pur non essendo nati digitali e, di conseguenza, facendo molta fatica ad aggiornarsi.

ONLINE!

Guida a rischi del Web

Luca Volpe

Questa è una lettura che contiene tutti gli elementi per essere consapevoli come genitori, ma anche come figli.

Genitori di figli nati digitali

I genitori di ogni tempo hanno faticato a capire e accettare i comportamenti e i desideri dei figli, quando non ricalcano le proprie aspettative, o si discostano da percorsi conosciuti e accettati culturalmente. Seppur lentamente, i figli hanno sempre fatto dei piccoli passi in avanti nel tentativo di differenziarsi dai genitori e assumere punti di vista del tutto propri e originali. Niente di inaspettato, quindi, che si producano dei conflitti intergenerazionali che consentono quei cambiamenti che sono alla base dell’evoluzione culturale e sociale. Questi cambiamenti consistono nell’introduzione di nuove pratiche, nuovi strumenti, nuove abitudini, usi e costumi. Tutto è sempre avvenuto con una certa regolarità e con una progressione piuttosto lineare, nella quale i genitori, pur con fatica, sono riusciti a comprendere i “nuovi mondi” frequentati dai figli. Una lenta evoluzione con piccole discontinuità tra le vite condotte dalle  generazioni precedenti. I bisnonni, i nonni, e i genitori hanno sempre avuto gli strumenti per rimanere in contatto con i giovani, perché l’evoluzione era lenta.

A chi chiedere aiuto

Polizia postale – Telefono 02 43333011

Il vademecum della Polizia Postale per i rischi del web è una guida completa che fornisce consigli e informazioni utili per navigare online in modo sicuro e consapevole, proteggendosi da truffe, abusi e altre minacce onlineQuesto vademecum è pensato per utenti di tutte le età, con un focus particolare sui minori, ed è disponibile sul sito web della Polizia Postale e di altre istituzioni che si occupano di sicurezza online. 

Due galassie differenti

Chi è cresciuto su una galassia analogica conosce le sue dinamiche relazionali fatte di analogie tra realtà e sue rappresentazioni mentali. Per queste persone, incontrare una nuova galassia, sulla quale si parla una lingua diversa, un codice difficile da interpretare, le difficoltà sembrano insormontabili.

I rischi del web

Credo che tutti abbiano percepito le opportunità offerte dall’avvento di internet. I rischi del web, invece, sono meno conosciuti. Riporto anche altre fonti, al fine di mostrare che il problema e molto evidente ai professionisti della salute mentale e non deve essere trascurato.

La condivisione precoce e intensa di immagini e momenti dei figli sui social media può incidere profondamente sul loro sviluppo psicologico. L’uso eccessivo dei social si associa ad ansia, sintomi depressivi e una percezione distorta di sé nei giovani in fase di formazione identitaria.
Con l’esposizione precoce, i bambini rischiano di basare il proprio valore sul riscontro esterno. Opinioni e “like” di estranei possono finire per dettare la loro autostima e il senso di identità
Questa dipendenza dall’approvazione esterna mina la costruzione di un sano senso di sé, generando insicurezze e confusione rispetto al proprio valore personale.

.Inoltre, il costante confronto con immagini idealizzate delle vite altrui, tipico dei social, può far sentire bambini e adolescenti inadeguati, intensificando la pressione a ricevere conferme sociali attraverso like e follower.
museodeibambini.it
A lungo andare, ciò rischia di creare una sorta di “dipendenza” dalla validazione online e compromettere una crescita equilibrata dell’autostima.

Fonte: museodeibambini.it

Aspetti Educativi – Media education, privacy e pensiero critico
La responsabilità di educare i minori a un uso consapevole dei media digitali ricade in primis su genitori e insegnanti. È fondamentale che gli adulti per primi siano informati sui rischi e sui benefici delle tecnologie, così da accompagnare bambini e ragazzi verso un utilizzo sicuro e critico di Internet.

Fonte: retezerosei.savethechildren.it

In Italia, iniziative istituzionali come il Safer Internet Centre “Generazioni Connesse” del MIUR coinvolgono scuole e famiglie proprio per promuovere competenze di cittadinanza digitale e programmi di media education

Fonte: generazioniconnesse.it

In concreto, ciò significa insegnare ai giovani il valore della privacy, ad esempio spiegando che ogni contenuto pubblicato online può essere copiato e riutilizzato da chiunque senza controllo e sviluppare il pensiero critico verso ciò che vedono sul web. Genitori ed educatori dovrebbero stabilire regole chiare sull’uso dei dispositivi in base all’età: esperti di Media Education consigliano, ad esempio, la regola “3-6-9-12” (niente schermi prima dei 3 anni, niente console prima dei 6, niente smartphone personale prima dei 9 e niente navigazione Internet autonoma prima dei 12)

Fonte: orizzontescuola.it, meridianoitalia.tv

Gli strumenti a disposizione degli adulti sono il dialogo e l’esempio. I minori devono essere aiutati a proteggere i propri dati personali, riconoscere i contenuti inappropriati o ingannevoli e affrontare con responsabilità le sfide del mondo online.

La Polizia Postale raccomanda di fissare limiti di tempo alla navigazione e di mostrarsi partecipi a ciò che i figli fanno sul web, così da comprenderne le attrattive e poterli guidare nelle scelte in rete.

Fonte: borderline24.com

Un aspetto essenziale è la tutela della privacy e lo sharenting. Proteggere l’identità online dei minori: coprire il loro volto nelle foto pubblicate in rete è una delle accortezze consigliate dalle stesse forze dell’ordine e da altri esperti. La legge italiana tutela la privacy e l’immagine dei minori in vari modi, imponendo obblighi stringenti ai genitori in tema di condivisione online.

Il Regolamento UE sulla protezione dei dati (GDPR) e le norme nazionali stabiliscono che sotto i 14 anni ogni trattamento di dati personali (come la pubblicazione di foto) richiede il consenso esplicito di entrambi i genitori
avvocatoticozzi.it.

Fonte: avvocatoticozzi.it

Pubblicare foto di un figlio minorenne senza l’autorizzazione dell’altro genitore, o senza tenere conto dell’interesse del minore, costituisce quindi un illecito. Chi viola queste regole può incorrere in conseguenze civili e persino penali. la diffusione non autorizzata di immagini di minori è configurata dalla legge come trattamento illecito di dati personali, punibile anche con la reclusione da sei mesi a tre anni.

Fonte: avvocatoticozzi.it

Il fenomeno del sharenting (genitori che condividono costantemente contenuti dei figli) è dunque sotto la lente -del legislatore. Il Garante Privacy ha proposto di estendere a questi casi la particolare tutela già prevista contro il cyberbullismo.

Fonte: budoni.mycity.it

In assenza di una legge specifica sullo sharenting, è intervenuta la magistratura a tutela dei minori: di recente un giudice italiano ha ordinato a un’influencer di cessare la pubblicazione di foto e video della figlia di 4 anni, ritenendo che l’eccessiva esposizione mediatica della bambina ne minacciava la dignità e la crescita equilibrata

Fonte: ilfattoquotidiano.it

Anche in Francia si discute una normativa ad hoc che darebbe ai tribunali il potere di vietare ai genitori di postare immagini dei figli qualora ciò comprometta l’integrità o la dignità del minore

Fonte: forensicnews.it

I genitori devono dunque essere consapevoli delle proprie responsabilità legali. l’immagine e la riservatezza dei figli sono diritti da tutelare con cura, e la leggerezza nel condividere ogni dettaglio della loro vita online può portare a conseguenze giuridiche significative.

Un’eccessiva esposizione dei figli sul web può incrinare la fiducia all’interno della famiglia. Bambini e adolescenti spesso vivono la condivisione non autorizzata delle proprie foto come un’invasione della privacy: si sentono poco rispettati e provano imbarazzo nel vedere momenti personali resi pubblici

Fonte: lastampa.it

Il Garante Privacy avverte che la sovraesposizione online può creare tensioni anche importanti nel rapporto tra genitori e figli

Fonte: orizzontescuola.it

Sul piano relazionale, i ragazzi potrebbero sviluppare risentimento o vergogna verso i genitori, arrivando talvolta a censurarsi – ossia a nascondere ai familiari aspetti della propria vita – per timore che vengano condivisi in rete. È necessario fare lo sforzo di coinvolgere i minori nelle decisioni che li riguardano online, così da farli sentire ascoltati e insegnare loro il valore della riservatezza.

Fonte: unicef.it

Parlare con i figli prima di postare una loro foto o notizia – chiedendo il loro parere, soprattutto se sono ormai preadolescenti o adolescenti – è una buona pratica che rafforza la fiducia reciproca e li educa a riflettere sui confini tra pubblico e privato. D’altra parte, i genitori dovrebbero dare il buon esempio rendendosi conto che i figli non sono un’estensione della propria identità online, ma individui a sé stanti con emozioni, percezioni e punti di vista propri e meritevoli di rispetto.

Fonte: unicef.it