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Introduzione

Diventare genitori è una delle esperienze più intense e trasformative della vita. L’arrivo di un figlio porta con sé un’esplosione di emozioni, responsabilità e cambiamenti. In mezzo a pannolini, poppate e notti insonni è però facile dimenticare che prima di essere mamma e papà si era, e si è ancora, una coppia.

Ma è davvero possibile crescere un figlio senza smarrirsi come partner? La risposta è sì.

Qualche riflessione

Innanzitutto, bisogna riconoscere che la vita di coppia cambierà, ma che può rimanere molto soddisfacente. Si tratta di affrontare l’esperienza genitoriale insieme. Parlarsi apertamente, condividere timori e aspettative, aiuta a non sentirsi soli dentro questo nuovo ruolo.

Durante i primi mesi di vita di un figlio, la comunicazione può ridursi a scambi logistici (“Hai preso il latte?”, “Cambia il pannolino per favore.”). È fondamentale trovare momenti per parlare di sé, delle proprie emozioni, di ciò che funziona o non funziona nel rapporto. Anche pochi minuti al giorno possono fare la differenza.

Il tempo passano da soli deve essere mantenuto. Anche una passeggiata di mezz’ora, una cena dopo che il bambino dorme, o guardare insieme una serie, può rinforzare il legame. L’importante è ritagliarsi momenti di presenza autentica.

I partner rimangono persone che si sono scelte, spesso sono più felici, ma anche più stanchi. Ciascun partner deve sentirsi visto, riconosciuto e valorizzato nei suoi sforzi e nel suo impegno. Inoltre, vogliono sentirsi supportati nel proprio ruolo di genitore, per evitare l’insorgere di frustrazioni o rancori. Ringraziarsi esplicitamente e chiedere spontaneamente aiuto senza vergogna sono altri comportamenti facilitatori dei compiti genitoriali. La parola d0ordine è “nutrire l’intesa.

Un’altra parola chiave della coppia, non solo nel caso della nascita dei figli, è complicità, ovvero ricordare cosa ha consentito alla coppia di esistere prima dell’arrivo dei  figli. Inoltre, va tenuto presente che l’intimità non si riduce solo al sesso, ma passa attraverso sguardi, battute, ricordi condivisi.

Teniamo presente inoltre, che non esistono genitori perfetti né coppie perfette. Se il carico diventa troppo pesante, fatevi aiutare, per gestire i figli, per pulire casa e per ritagliarvi degli spazi per delle uscite in coppia.

L’errore più comune

La reazione spontanea, quando interviene un cambiamento della portata della nascita di un figlio, è di spostare tutte le energie sul nuovo arrivato. Sopraffatti dai nuovi ritmi e necessità, i neogenitori possono dimenticare o mettere in ultimo piano le necessità personali e della coppia. Col tempo, si fanno spazio la stanchezza, la frustrazione e lo scoraggiamento. Continuare a fare in minima parte quello che si faceva prima è un vaccino per superare indenni i momenti di cambiamento radicale connessi alla nascita dei figli.

L’errore consiste nel pensare che sia obbligatorio esserci sempre, senza mai permettersi di delegare a qualcuno, in piccoli spazi temporali, la cura dei figli. Provate a pensare i vostri figli vi preferiscono sempre lì, ma stanchi e insofferenti, o ritrovarvi, allegri e soddisfatti, al termine di una cenetta da soli. Ritagliare spazi per la coppia è indispensabile sul lungo periodo. Le vite che conduciamo oggi ci impongono momenti di alleggerimento per sostenere i carichi di lavoro e di cura.

Il senso di colpa è l’insidia che si annida al termine di una serata tra partner, anzi, forse ancor prima di uscire di casa. Prendete coscienza che il problema del momentaneo distacco dai figli è vostro e non loro. I figli potrebbero trovare stimolante una serata dai nonni o con un/una baby sitter. È probabile che siate voi  a sentirvi cattivi genitori, ma non è così. Al contrario, li abituerete a stare sin da piccoli con altre persone, sviluppando la lo socialità.

I figli nascono perché esiste una coppia. Pensare di addormentare la coppia a lungo, può allontanare i partner tra di loro. Il risveglio potrebbe essere amaro. Potreste trovarvi con i figli grandicelli, ma non riconoscervi più tra di voi.