Sempre l’augurio che possiate trovare assai pazienza in voi da sopportare e assai semplicità da credere; che possiate acquistare sempre più fiducia in quello ch’è difficile e nella vostra solitudine tra gli altri.
E per il resto lasciatevi accadere la vita.
Credetemi: la vita ha ragione, in tutti i casi.
Non vi osservate troppo.
Non ricavate conclusioni troppo rapide da quello che vi accade; lasciate che semplicemente vi accada.
Rainer Maria Rilke
Le parole di Rainer Maria Rilke inducono una riflessione e offrono indicazioni semplici, ma essenziali per vivere e dare il giusto rilievo a quello che ci accade.
Rainer Maria Rilke, nome completo René Karl Wilhelm Johann Josef Maria Rilke (Praga, 4 dicembre 1875 – Les Planches, 29 dicembre 1926), è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo austriaco di origine boema. Oggi è considerato uno dei più importanti poeti di lingua tedesca del XX secolo.
Il primo punto è la pazienza. Essa sembra ormai un concetto desueto e inutile in un mondo che chiede tutto subito, senza spazi vuoti. L’efficienza non contempla la pazienza. Non ci è dato tempo per stare fermi e semplicemente, vivere. Forse, l’uomo ha disimparato a vivere la vita per il solo piacere di viverla. Obiettivi, scopi e progetti, che pur ci aiutano a dare ordine al nostro agire, sembrano diventati essi stessi lo scopo stesso del vivere.
La semplicità per credere, mi fa venire in mente la fede e la fiducia che possiamo rinunciare all’affanno quotidiano, perché sorretti e mai soli anche quando soli ci sentiamo in una piazza affollata. Siamo soli quando cerchiamo delle risposte e non le troviamo, quando respiriamo, pensiamo e saremo soli quando moriremo senza certezze sull’istante successivo.
La soluzione sta nel lasciare che le cose e la vita intera ci accadano senza fare resistenza e senza chiederci quale sia il senso. Se viviamo senza cercare un senso, ci potrem,o accorgere che il senso è semplicemente nel fatto che siamo vivi. Altrimenti, non saprei spiegare l’attaccamento a questa esperienza che le persone mostrano all’avvicinarsi della fine.
Se poniamo lo sguardo all’esterno, e non osserviamo troppo a lungo noi stessi, se impariamo a non dare giudizi al nostro e all’altrui operare, se aspettiamo a valutare quello che ci succede, potremo trovare un canovaccio che lega gli accadimenti della nostra vita.
Forse non subito, forse non tutti i giorni, forse non in tutte le circostanze, ma possiamo provarci e forse il nostro vivere potrebbe cambiare in meglio.