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Le coppie, non sempre vivono una passione carnale appagante. La chimica, o meglio le vibrazioni sessuali, non entrano in sintonia per qualche ragione e tutta la relazione ne risente a tal punto da poter precludere la prosecuzione della relazione. Ci sono altre ragioni che limitano la possibilità di una vita sessuale appagante come, ad esempio, dolori agli organi genitali sia maschili che femminili, che col tempo inibiscono il desiderio fino a rendere la sessualità un incubo, anziché un aspetto desiderabile della vita di coppia. In questi casi, altri aspetti del rapporto amoroso, come la tenerezza, la comprensione reciproca e il desiderio intenso di stare insieme subentrano a dare senso alla storia.

A limitare o spegnere del tutto la sessualità, possono essere differenze nei gusti sessuali, limiti fisici, tabù o disinteresse per la sfera erotica, che rendono questo aspetto della relazione insoddisfacente e, in alcuni casi, disturbante. Se uno dei partner si sente responsabile di questo andamento, può temere che, alla lunga, qualcosa si incrini. Per quanto tempo potrà tollerare le mie imperfezioni? L’amore però, non è amore se pone la condizione della perfezione a chi diciamo di amare. Accettare è questo, non vuol dire tollerare, ma volersi così come si è. Lucia mi ha detto, a proposito dei dolori che le impediscono la penetrazione:  “Ma la mia è una imperfezione che nega la completezza dell’amore.”  Il limite di questa affermazione è ritenere l’amore completo in base alla capacità di erogare una qualche prestazione. Per sentirsi amabili dovremmo quindi essere in linea con degli standard prestazionali specifici e inderogabili? L’amore, per fortuna, non è una merce che deve rispondere a requisiti di qualità. Ho la sensazione che molti abbiano in mente un elenco di requisiti fisici e prestazionali che devono essere soddisfatti per potersi definire amabili. Se non ci sono i requisiti, non posso considerarmi amabile e mi ritroverò nella più profonda solitudine. Amare non è un lavoro, non ha regole precise e criteri da soddisfare. Paolo si sente osservato da Giulia quando, durante le prime effusioni, l’attenzione viene posta sul suo pene, che dovrebbe diventare eretto istantaneamente e in modo automatico. Paolo si auto osserva e, allo stesso tempo, nota lo sguardo di attesa di Giulia, ma proprio l’auto osservazione e la paura del giudizio di Giulia diventano la causa del blocco. Solo una ridefinizione di quello che sta succedendo, attraverso il dialogo franco tra Paolo e Giulia, potrà introdurre l’elemento mancante, ovvero la piena accettazione di te così come sei, e non come ti vorrei. Talvolta, le condizioni limitanti non sono risolvibili e, in questi casi, solo il sentimento forte e l’intenzione rinnovata ogni giorno di stare insieme, possono reggere l’urto che la presa d’atto delle limitazioni può produrre. Il dolore e la frustrazione sono inevitabili, ma l’esito della relazione dipende dalla forza del sentimento provato.

La passione carnale tende a ridurre il suo peso con l’andare del tempo ma periodicamente può ri-emergere il sentimento di privazione e di frustrazione, e ogni volta l’amore verrà messo alla prova. Per questo deve essere chiaro che amare non significa dare prestazioni e che la propria amabilità e legata all’insieme di ciò che si è, piuttosto che a quello che si porta come dote tangibile.

Un aspetto importante va sottolineato a questo punto. La vita sessuale è un aspetto fondamentale della vita umana e non ha solo un valore riproduttivo. Le ragioni che la limitano hanno radici profonde nell’individuo, sia quando si tratta di tabù, di dolori fisici o inappetenza sessuale. Sta sempre alla persona cercare di ricreare le condizioni ideali per una vita sessuale appagante. A creare le condizioni limitanti sono spesso convinzioni profonde dell’individuo come sensi di colpa, paure o senso di non essere degni di una vita ricca e gratificante. La sessualità è l’ambito della vita nel quale le credenze invalidanti riversano i loro effetti.