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Provate a rappresentare nella vostra mente un grosso albero che vi si para davanti durante una passeggiata nel bosco. Questo albero ha grosse e ramificate radici che gli danno stabilità, un grosso tronco che lo proietta verso il cielo, tanti ramiai quali sono appese foglie, e frutti in abbondanza. Questa immagine può essere adottata come metafora di ognuno di noi, osservata, annaffiata, aiutata a crescere e a fare frutti, curata quando è malata. Possiamo toccarla, sedere alla sua ombra o sentirci protetti. Ma possiamo anche immaginarla che cresce e produce nuovi frutti. L’albero è vivo, non si tratta di una fotografia che congela un momento.

Le immagini mentali possono essere utilizzate, guidati da una voce esperta, per agire sulla nostra parte non cosciente. Le immagini mentali, quando ci troviamo in uno stato di profondo rilassamento, simile a quello che precede l’addormentamento e il risveglio, sono in grado di trasformare il nostro modo di percepire e di essere nel mondo. La parte cosciente di noi, abituata a razionalizzare e spiegare tutto in modo analitico, è momentaneamente distratta, così rilassata da smettere di fare la guardia, e le immagini mentali possono parlare alla parte non consapevole di noi. Le metafore trasformano la realtà interiore, e questa trasformazione si ripercuote in modo positivo sulla nostra realtà quotidiana.

Alcuni di voi possono essere scettici, ma quanto sto affermando è traversale alle culture e agli approcci terapeutici. La realtà viene costruita dentro di noi a partire dalle sensazioni che ci arrivano dall’ambiente, che vengono integrate ed elaborate dalla nostra mente. Questo processo è, per molta parte, fuori dalla nostra consapevolezza. Possiamo utilizzare le immagini per trasformare il modo di rappresentare la realtà e vivere l’esperienza quotidiana.

Pensate al sentiero che rappresenta la vita o la ricerca della serenità. Pieno di ostacoli ma ricco di scoperte e sensazioni piacevoli, il ruscello da attraversare, gli arbusti da scavalcare, i fiori da annusare, le ortiche da evitare, il canto degli uccelli da ascoltare e le infinite forme delle pianta da guardare. La ricerca della nostra strada e del nostro benessere si racchiude in questa metafora.