Ipovisione e cecità
L’ipovisione è una definizione generica che indica una grave riduzione delle capacità visive, che può essere dovuta a molteplici cause. Come per altre forme di disabilità, oltre al problema specifico, l’atteggiamento dei familiari rispetto alla malattia è di fondamentale importanza per l’integrazione della persona nella società. e per il raggiungimento del più ampio grado di autonomia possibile.
Non sempre le famiglie sono in grado di accogliere la malattia, o il trauma sopraggiunto, in modo da aiutare il raggiungimento e il mantenimento dell’autonomia del soggetto. Sembra naturale cercare di aiutare in tutti i modi possibili il familiare ipovedente, ma spesso questi aiuti limitano le capacità di adattamento o addirittura la inibiscono al punto da condurre il soggetto alla totale dipendenza da figure esterne.
È comprensibile il desiderio di aiutare un figlio che vede pochissimo, ma è indispensabile favorire quelle esperienze che gli consentano di trovare nuove vie per affrontare la vita, del tutto personali e adatte alla propria condizione. Aiutare a superare gli ostacoli di chi è in difficoltà è di per sé un fine nobile, ma se limita eccessivamente le esperienze può impedire lo sviluppo di una sufficiente fiducia nei propri mezzi, con conseguente dipendenza dal mondo esterno.
Metto a disposizione delle persone ipovedenti / cieche e delle loro famiglie la mia esperienza di ipovedente e la preparazione di psicologo, per favorire il processo di autonomizzazione. Svolgo questa funzione lavorando sia con i soggetti ipovedenti che con le persone della loro famiglia, affinchè il cambiamento verso l’autonomia possa avvenire in modo armonico.
Tra le associazioni che offrono informazioni qualificate su come affrontare l’ipovisione suggerisco l’ANS, Associazione Nazionale Subvedenti di Milano, che da 40 anni ha, tra i suoi obiettivi, l’emancipazione e l’autonomia delle persone con disabilità visiva.
Telefono: 02.70632850
Sito Web: www.subvedenti.it