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Le definizioni del concetto di autostima si trovano all’inizio di ogni testo sull’argomento e sono reperibili in quantità sul web. Onde evitare di allungare l’elenco, vi riporto alcune definizioni presenti in rete e, in un successivo post, descriverò brevemente sentimenti, atteggiamenti e comportamenti correlati alla presenza o all’assenza di una buona valutazione di sé.

Definizioni

  • L’autostima è il processo soggettivo e duraturo che porta il soggetto a valutare e apprezzare se stesso tramite l’auto approvazione del proprio valore personale fondato su autopercezioni. La parola autostima deriva appunto dal termine “stima”, ossia la valutazione e l’apprezzamento di sé stessi e degli altri. (wikipedia.org)
  • L’autostima è l’insieme dei giudizi valutativi che l’individuo dà di se stesso. Essa può essere costruita giorno dopo giorno attraverso strategie cognitive. (Stateofmind.it)
  • L’autostima è la fiducia nelle proprie capacità di superare le avversità della vita e la convinzione di meritare felicità e successo, affermando i propri bisogni e desideri. (N. Branden, I sei pilastri dell’autostima)
  • Per autostima comunemente s’intende la capacità di avere un buon rapporto con se stessi, inteso come base per un buon rapporto con gli altri e col mondo. Nell’accezione corrente, l’autostima si conquista auto-attribuendosi valori e qualità che connotano una personalità vincente, cioè dicendosi di continuo: sei forte, ce la puoi fare. Secondo questo punto di vista, una buona percezione di sé deriva dal convincersi di essere bravi. Questo consentirebbe di muoversi nel mondo con la sicurezza e la tranquillità necessarie per operare al massimo delle proprie risorse. (Riza.it)
  • L’autostima è “uno stile di risposta appreso che riflette le valutazioni operate dall’individuo delle sue esperienze e comportamenti passati e che predice, in una certa misura, i suoi comportamenti futuri” (Bracken, 1993). Nell’autostima sono inclusi processi come l’autocontrollo, la fiducia in se stessi, l’autoregolazione, l’autorealizzazione, l’autoefficacia. Tutti aspetti che sperimentiamo, ad esempio, fin da studenti nel tentativo di costruirci un metodo di studio valido. Lo stesso vale per il contesto lavorativo, come insegna la psicologia del lavoro. (Psicocultura.it)
  • L’autostima è la considerazione che un individuo ha di sé stesso. L’autovalutazione che è alla base dell’autostima può manifestarsi come sopravvalutazione o come sottovalutazione a seconda della considerazione che ciascuno può avere di sé, rispetto agli altri o alla situazione in cui si trova. Di norma, l’autostima viene meno negli stati di depressione, mentre si rafforza negli stati maniacali. (Treccani)

L’autostima, dunque, è quel  sentimento di fiducia o di sfiducia che riponiamo in noi stessi e che contribuisce in modo determinante a proiettarci o frenarci nel perseguire nuove esperienze e realizzare progetti di vita. Avere scarsa fiducia in se stessi porta a limitare il proprio raggio di azione e a rinchiudersi , amplificando la sensazione di non essere all’altezza.

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