Per fare del buon sesso è necessario saperne anche parlare insieme, per raccontarsi come lo si vive e si desidera farlo?
La società di internet mostra la sessualità in modo esplicito in tutte le sue espressioni e forme. I filtri sono stati del tutto rimossi e ciò che era difficilmente reperibile è diventato alla portata di tutti. Eppure, le coppie trovano ancora difficoltà a manifestare i propri gusti, chiedere al partner di condividere fantasie e, in alcuni casi, a metterle in atto.
Potrebbe sembrare strano e paradossale, ma spesso i partner non parlano tra loro dei propri bisogni sessuali, delle fantasie, del proprio modo di vivere la sessualità e del significato che essa ricopre nella loro vita. Intendiamoci, sto riferendomi a un parlare leggero e armonioso, il cui scopo è quello di raggiungere la migliore intesa possibile e il soddisfacimento dei propri desideri e bisogni.
La persona con la quale potersi sentire davvero in intimità rimane, invece, all’oscuro di parti importanti di noi e del nostro modo di vivere il sesso.
Qualcuno potrebbe obiettare che il sesso va fatto e non discusso, ma io non sto dicendo di speculare sulla sessualità, ma di trovare un’intesa parlando in modo libero, spontaneo e sincero con il partner. Le ragioni del mancato o ridotto dialogo sulla sessualità vanno ricercate nel significato che ciascun soggetto attribuisce al sesso, nei pudori frutto di vincoli morali e religiosi, nella paura di essere rifiutati qualora si raccontassero le proprie fantasie e desideri, ma forse la ragione più importante è la paura di entrare in una intimità più profonda, divenendo trasparenti e vulnerabili.
Il concetto che vorrei far passare, è che se una relazione vuole essere intima, deve concedersi di affrontare insieme i timori del giudizio, l’imbarazzo, le credenze, la nudità fisica e psicologica, tenendo conto anche delle differenze esistenti tra i generi nel modo di percepire l’intimità.