Infedeltà e tradimento, la paura e il fascino di una storia clandestina fanno parte del matrimonio come della natura umana. In questo preciso momento qualcuno sta tradendo o sta pensando e progettando di farlo. Le contraddizioni della nostra natura portano a cercare e costruire relazioni stabili per poi sentirsi attratti dalla potente calamita di una relazione clandestina.
Adulterio e matrimonio sono nati nello stesso momento e, probabilmente, il vincolo stabile ha radici più profonde nel mandato riproduttivo piuttosto che nella scelta di essere fedeli. Condanna, rassegnazione e blanda comprensione accompagnano l’argomento e trovano opinioni e giudizi diversi a seconda delle culture. Maschi e femmine vengono condannati o legittimati in modo diverso da sempre. Solo di recente, in occidente, le donne che tradiscono sono viste al pari dell’uomo, mentre esistono ancora differenze di trattamento abissali in molte culture, a seconda che a tradire sia lui o lei.
Svolgendo il mio lavoro riconosco il tradimento come parte delle relazioni e non come rare eccezioni. Esso genera dolore lacerante, senso di colpa, voglia di vendetta, rimozione e negazione. Ma voi come vi sentite al riguardo? Comprendete o condannate? Cosa suscita in voi?
Chiunque viva una relazione stabile trae da essa sicurezza e accetta vincoli espliciti e impliciti. Quando questi vincoli fanno sentire la loro stretta. il bisogno di trasgredire le regole porta aldilà dei confini stabiliti correndo rischi pur di provare il brivido dell’ignoto.
Se abbiamo tutto dalla nostra relazione, perché dovremmo cercare una scappatella? Questa domanda implica che qualcosa non sta funzionando nella relazione ma siamo sicuri che sia davvero così? Ci sono molti giudizi morali su chi tradisce ma la questione è molto più complessa. Le storie non cominciano e finiscono in modo definito, con confini riconoscibili. Le coppie, etero, lesbiche o gay, raccontano di infinite sfumature nel corso del tempo, e il tradimento non è necessariamente la fine dei sentimenti, piuttosto una importante occasione per ritrovare una posizione frontale da cui guardarsi negli occhi e ricominciare a dialogare.
Quasi sempre, chi tradisce prova sentimenti vivi e profondi per il partner, e non mette in discussione la propria relazione. Perché dunque, tradimento significa “nulla funziona, tutto è finito”? Potrebbe essere così, ma più spesso le ragioni sono più articolate e nel lavoro con le coppie tutta questa complessità emerge in modo chiaro. La domanda assillante di chi è tradito è spesso posta nei termini “cosa ha l’altra/o che io non posso darti”? Così autostima e senso di colpa la fanno da padroni, alternando si con la rabbia e la voglia di scappare o vendicarsi. In realtà, quello che viene ricercato è qualcosa di diverso e non necessariamente migliore.
Per questo la spiegazione è complessa e necessita della volontà di rimettersi l’uno di fronte all’altro, invece che l’uno di fianco all’altro, con la televisione accesa e i telefonini in mano.