Accettare i propri limiti è un passo fondamentale per ogni essere umano. L’illusione di poter essere perfetti è evidentemente solo una fantasia che incontra ogni istante un confine, la limitatezza di quello che siamo.
La società nella quale viviamo ci invia continuamente messaggi volti a superare i nostri limiti, a porci obiettivi sempre più ambiziosi o a divenire personaggi di successo. Questi messaggi sembrano condannare in modo inesorabile non solo chi ha dei limiti oggettivi, fisici o mentali, ma mettono in una luce negativa chi non vuole vivere costantemente in lotta con se stesso e con gli altri.
Bombardati da immagini di persone vincenti e di successo, rischiamo di sentirci sbagliati ogni volta che tocchiamo il confine delle nostre possibilità o della nostra volontà. I limiti sono insiti nell’essere vivente è questo penso lo sappiano tutti, ma accettare la propria limitatezza non è un fatto scontato. L’ideale di come vorremmo essere è presente in ciascuno ed è quando non riusciamo a soddisfare questa immagine di noi che ci sentiamo in colpa.
Non tutto però dipende da noi ma nonostante ciò, riusciamo a sentirci inadeguati. I limiti sono umani ma producono comunque emozioni negative come colpa e inadeguatezza. Proviamo ad alimentare verso di noi il sentimento della benevolenza.
Probabilmente è un sentimento che proviamo per altre persone, ma con noi siamo intransigenti e pretendiamo di essere come l’ideale che abbiamo in testa. La bontà d’animo verso noi stessi e l’abbandono di ideali di perfezione aiutano a eliminare la colpa. Non dobbiamo essere perfetti. Possiamo arrabbiarci, dire no, affermare le nostre idee senza per questo essere sbagliati. Possiamo non riuscire o non volere impegnarci oltre misura ed essere comunque adeguati.