La sessualità viene pensata, desiderata, ricercata, vissuta e ricordata in modi del tutto personali. Esistono tuttavia somiglianze all’interno di macro gruppi quali i maschi e le femmine etero, i gay e le lesbiche. Inoltre, esiste una sessualità riconducibile alla coppia fatta di infinite sfumature, che le rende differenti le une dalle altre. Queste differenze sono oggetto frequente di battute umoristiche, come spesso accade, sono generalizzazioni che non possono rappresentare tutti i componenti di una categoria ma, forse, ne colgono alcuni aspetti generali. Questo articolo, tra il serio e il faceto, riporta generalizzazioni e pensieri più circostanziati, offrendo spunti di riflessione per costruire migliori intese sessuali con i partner. Il presente articolo si occupa delle coppie eterosessuali, mentre un prossimo post prenderà in esame la sessualità gay e quella lesbica.
La sessualità esprime le caratteristiche tipiche dell’essere umano, evolutesi nel corso della filogenesi. Nel corso di milioni di anni le migliori caratteristiche, capaci di favorire la sopravvivenza, si sono riproposte, generazione dopo generazione. Le culture presenti sul nostro pianeta, ma anche localmente in piccoli territori, hanno una forte influenza sull’espressione di queste caratteristiche. Il genoma esprime esseri umani che, a partire da basi comuni, si comportano in modo diverso per uniformarsi alla cultura imperante. Le culture normano anche i comportamenti sessuali, autorizzando uomini e donne a essere e fare cose differenti nei diversi territori e nelle differenti sottoculture. Questo articolo è un breve resoconto, del piccolo mondo che conosco e al quale appartengo, consapevole che anche in questo ambito le sottoculture sono infinite e difficile da categorizzare.
Sessualità etero femminile
La donna ha sviluppato caratteristiche che la rendono sensibile agli aspetti emozionali delle relazioni. Pensiamo alle caratteristiche necessarie alla procreazione e all’accudimento della prole: disponibilità incodizionata, pazienza, accettazione della propria fragilità, capacita ad assoggettarsi ai bisogni altrui. Un rapporto affettivo caldo, anche se si tratta di una avventura, rappresenta probabilmente il contesto preferito dal genere femminile. Anche se si tratta di solo sesso, parlare della relazione e parlare d’amore costituiscono la cornice idonea ad incontri sessuali gratificanti per la donna. Questo non significa che anche alle donne non piaccia, talvolta, ingaggiarsi in sesso sfrenato e povero di contesto.
La sveltina tutta passione, o l’elaborata serata con manette e sex toys, fanno parte del repertorio femminile ma necessitano, a lungo andare, di una cornice relazionale in cui incastonare questi momenti. Spesso, le recriminazioni femminili prendono la forma del Gli uomini pensano solo a quello. In realtà anche le donne pensano spesso al sesso, ma come parte di un rapporto. Non deve trattarsi necessariamente di amore, perché quello che conta è l’instaurarsi di una forma di riconoscimento reciproco. Un altro aspetto, questa volta di natura biologica, che caratterizza le donne, è la maggiore lentezza, rispetto agli uomini, della loro reazione sessuale, più lenta ed elaborata, e della necessità di sentirsi desiderate e corteggiate anche quando si tratta di rapporti che durano da lungo tempo. Le mani indirizzate troppo velocemente sui genitali femminili vengono percepite come fastidiose e insensibili. L’uomo, come del resto la donna, fa al partner quello che vorrebbe fosse fatto a se stesso, ma in questo caso, le parole del Vangelo non sono appropriate. Le mani sui genitali, gradite alla maggior parte degli uomini, devono, nel caso delle donne, rivolgersi a obiettivi non comprensibili per molti uomini, come la schiena, le gambe, i piedi, Nel frattempo le donne gradiscono parole, sussurri, carezze e sospiri. Le donne amano il sesso come gli uomini, ma i passi all’interno della sequenza degli eventi è diversa. Gli uomini che non si adeguano e si ostinano a puntare al sodo, finiscono per essere percepiti come insoddisfacenti e alla lunga si faranno sentire le implicazioni relazionali.
Sessualità etero maschile
L’uomo ha anch’esso sviluppato le proprie peculiarità per rispondere a esigenze di adattamento all’ambiente. Così la sensibilità emotiva necessaria alle donne per accudire i figli, nell’uomo è divenuta forza fisica, minore attenzione agli aspetti affettivi delle relazioni e della sessualità, lotta per occupare una posizione di dominanza nel gruppo e relazioni sociali scarsamente ispirati alla condivisione delle emozioni. Facendo una semplicistica generalizzazione, l’uomo punta all’orgasmo che gli garantisce di lasciare progenie, e riserva poche attenzioni a quanto rende fluida la relazione, come ad esempio il dialogo, le carezze, i baci e quanto precede e segue il coito. La reazione sessuale dell’uomo è più veloce di quella femminile, e lo rende pronto alla penetrazione così rapidamente da cogliere spesso impreparata la partner. L’uomo, per questa ragione, è spesso frettoloso e concentrato sulla prestazione piuttosto che sulla ricerca condivisa del piacere. La prestazione corrisponde alla frenetica penetrazione volta all’eiaculazione. Il maschio, così descritto, appare preda di antichi istinti evolutisi quando la probabilità di lasciare progenie era bassa, affidata alla fecondazione di numerose femmine e non all’accudimento prolungato della prole. Faccio una breve digressione sull’evoluzione del cervello. Mentre la massa cerebrale cresceva per migliorare le prestazioni cognitive, con essa aumentavano le dimensioni del cranio.
Risultò vantaggioso ridurre la gestazione perché un cranio eccessivamente grande metteva a rischio la vita della donna al momento del parto. La crescita del bambino, e del suo cranio, avvengono così dopo la nascita, rendendo il cucciolo d’uomo dipendente dalle cure parentali per un tempo molto lungo. Questo percorso evolutivo consente oggi al maschio di stabilizzare le relazioni, occuparsi dei figli, sviluppare le proprie sensibilità al pari delle femmine. Alcuni segni di cambiamento si percepiscono, anche sul piano culturale, ma gli istinti impiegano migliaia di anni per essere modificati attraverso l’espressione genica.