Premessa
Quando incontriamo una persona che ci fa “perdere la testa”, è naturale ritenerla attraente, meravigliosa, stimolante, divertente e desiderabile. Il tempo scorre veloce e vorremmo fermarlo per mantenere quello stato di grazia. La nostra attenzione si concentra sugli aspetti positivi della persona e, almeno in questa fase, mette da parte le caratteristiche meno gradevoli. In questa fase niente e nessuno potrò distogliervi dalle vostre convinzioni e dalla vostra euforia.
Il cervello e l’amore
Nelle prime fasi dell’innamoramento il cervello attiva una vera e propria “tempesta neurochimica” che coinvolge aree legate a piacere, ricompensa e motivazione. In questo stato, aumenta il rilascio di dopamina, e questo genera euforia, motivazione e la sensazione di piacere quando si pensa o si è vicini alla persona amata. L’amigdala e l’ippocampo elaborano emozioni e memorie associate alla persona. L’attività dell’amigdala tende a ridursi e ciò abbassa la capacità critica e aumenta la fiducia verso l’altro. La parte razionale e di controllo esecutivo funziona in modo meno inibente, contribuendo a idealizzare la persona amata e a mettere in secondo piano i difetti o i rischi legati alla relazione. La noradrenalina aumenta l’attenzione, l’energia e l’eccitazione. La serotonina tende a diminuire, favorendo pensieri ossessivi e ricorrenti sulla persona amata. L’ossitocina e la vasopressina: iniziano a modulare il legame affettivo e l’attaccamento. Le endorfine contribuiscono al benessere e alla riduzione dello stress. Si presentano tachicardia, sudorazione, “farfalle nello stomaco” dovute all’attivazione del sistema nervoso autonomo, soprattutto simpatico. Si associano una maggiore sensibilità agli stimoli e una minore percezione della fatica.
Cosa succede dopo l’innamoramento?
In questo articolo, considero solo quelle relazioni che, pur stabilizzandosi, diventano complicate, conflittuali e insoddisfacenti. Non mi occuperò quindi quelle che evolvono in un rapporto d’amore sano e costruttivo, nei quali i progetti condivisi, il sostegno reciproco, il rispetto, una sessualità soddisfacente per entrambi e la stima reciproca rappresentano gli elementi chiave.
Col passare del tempo i nodi vengono al pettine e gli aspetti meno piacevoli iniziano a manifestarsi, o meglio, si inizia a percepirli. In effetti, o nelle prime fasi della relazione erano ben celati, o la mente del partner li selezionava e li escludeva, evitando di prenderli in considerazione. In alcuni casi, questi aspetti creano disagio e malessere crescenti fino a mettere in discussione il rapporto stesso. I litigi diventano frequenti e, talvolta, violenti. I caratteri si esplicitano in tutte le loro sfaccettature disfunzionali minando l’esistenza stessa della coppia. Sovente, questa presa di coscienza della reale essenza del/della partner avviene quando la relazione ha assunto i connotati di una relazione stabile e matura, che in realtà non lo è affatto.
Prevenire è meglio che curare
Come per le questioni legate alla salute, l0amore necessita di una base razionale che ci permetta di conoscere e valutare una persona per non infilarsi in un vicolo cieco. Amore significa anche accoppiarsi con una persona che ci faccia stare bene, che migliori la qualità della vita che faremmo da soli. Stare insieme per farci stare male non ha senso per renderci soddisfatti di noi stessi.
Le strategie sono fondamentalmente due:
- Una volta compreso che il o la partner non va bene, guardiamo in faccia la realtà e lo/la lasciamo per ritornare alla condizione iniziale.
- Impariamo a riconoscere i primi segnali che indicano la scarsa compatibilità del/della partner con ciò che auspichiamo per la nostra vita.
Con la prima strategia dobbiamo mettere in campo una forza di volontà che si alimenta del nostro istinto di sopravvivenza. Tornare a essere single quando siamo innamorati/e della persona sbagliata comporta molta fatica; dobbiamo infatti rinunciare alle nostre aspettative, prendere atto di una realtà che non ci piace e non colpevolizzarci di una scelta sbagliata. Meglio adesso che mai e meglio soli che male accompagnati. Ripartire da noi stessi, dalla compagnia che riusciamo a fare noi stessi sono gesti di vero amore nei confronti della nostra persona.
La seconda strategia è più fine perché ci richiede di affinare la nostra sensibilità, di percepire i segnali deboli provenienti dal comportamento dell’altra personam, ma anche dalla fiducia che diamo alle nostre sensazioni. Queste ultime, ovvero le nostre sensazioni così poco razionabili e difficili da cogliere, sono comunque il frutto di segnali molto deboli colti dalla nostra mente inconscia, alle quali dobbiamo dare attenzione e ascoltarle per considerarle sul piano di realtà. Spesso, mi sono sentito dire dai miei pazienti, che “avevano sentito che qualcosa non andava“, ma che non gli avevano dato retta. In quel momento, l’euforia aveva certamente avuto il sopravvento e le sensazioni interne erano rimaste inascoltate.
Come scegliere
Saper scegliere il o la partner compatibile con la nostra persona è il presupposto per una vita di coppia soddisfacente su tutti i piani. Suggerisco due atteggiamenti importanti per raggiungere questo obiettivo.
(1) Dare ascolto a ciò che si sente e (2) dare le giuste priorità per essere felici.
Questo misto di inconscio e di razionale ci indica la strada verso una scelta consapevole e responsabile. Se, ad esempio, una ragazza attribuisce molta importanza al senso di sicurezza che gli trasmette un ragazzo, potrebbe ignorare l’estrema calma, il distacco emotivo che lo stesso ragazzo ha in determinate situazioni.
Freddo, preciso e lontano emotivamente possono essere compatibili con una persona che trasmette sicurezza, ma non chiedetegli di essere caldo e affettuoso come vi piacerebbe e, soprattutto, non rimproveratelo perché non ha voglia di “parlare di voi“, del vostro amore e dei vostri progetti. Forse non gli interessa proprio perché è poco interessato e distaccato da ciò che implica emotività e sentimenti.
Conclusione
La conoscenza di noi stessi e dei nostri bisogni affettivi è indispensabile per riconoscere partner compatibili con le nostre esigenze. Infatuarsi è semplice e naturale, ma prima di prendere decisioni relazionali di lungo periodo richiede consapevolezza. Pensando a una vita insieme, non andrebbero trascurati aspetti importanti per la nostra felicità. Questi aspetti spaziano dalla sensibilità agli interessi, dai gusti sessuali fino alla disponibilità a parlare della coppia e dei sentimenti condivisi. Una adeguata attenzione alla compatibilità rispetto a questi temi, servirà da elemento preventivo rispetto a problemi e conflitti futuri.