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20:50
… poi,
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Quando per la prima volta la pubblicità incontrò l’arte cinematografica, i grandi attori e i grandi registi, nacque un formato che è rimasto unico nella storia televisiva italiana.
La storia del Carosello
Carosello fu un programma televisivo pubblicitario italiano andato in onda sul Programma Nazionale (poi Rete 1) della Rai dal 3 febbraio 1957 al 1º gennaio 1977.
Veniva trasmesso tutti i giorni, tranne il venerdì santo e il 2 novembre, originariamente dalle 20:50 alle 21:00. Per effetto dell’austerity, che spinse la Rai ad anticipare tutti i programmi della serata a partire dal Telegiornale (spostato alle 20:00), dal 2 dicembre 1973 fu trasmesso alle 20:30. In totale andarono in onda 7.261 episodi.
Fu sospeso per una settimana tra il 31 maggio e il 6 giugno 1963 per l’agonia e la morte di papa Giovanni XXIII e per tre giorni dal 12 al 15 dicembre 1969, quando il Paese fu scosso dalla strage di piazza Fontana. Altre sospensioni più brevi si ebbero per la morte di papa Pio XII (9 ottobre – 11 ottobre 1958), per le uccisioni dei fratelli John (22 novembre 1963) e Robert Kennedy (5 giugno 1968) nonché, a seguito di improrogabili collegamenti, per la prima trasmissione in Mondovisione, il 25 giugno 1967, e per l’ammaraggio della navicella spaziale Apollo 14, il 9 febbraio 1971.
Consisteva in una serie di filmati (spesso sketch comici sullo stile del teatro leggero o intermezzi musicali) seguiti da messaggi pubblicitari. Non subì interruzioni né errori per circa vent’anni: unica eccezione, gli eventi sopra menzionati e alcuni scioperi e agitazioni in seno alla RAI che alterarono (sia pure lievemente) la programmazione, ad esempio con l’avvio della sigla finale senza l’elencazione dei prodotti reclamizzati.
Carosello non era e non poteva essere solo un contenitore di messaggi pubblicitari: erano predeterminati il numero di secondi dedicati alla pubblicità, il numero di citazioni del nome del prodotto, il numero di secondi da dedicare allo “spettacolo”, la cui trama doveva essere di per sé estranea al prodotto. Per una legge allora vigente non era concesso fare della pubblicità all’interno di alcuno spettacolo televisivo serale e nemmeno prima di un intervallo di novanta secondi dall’inizio del medesimo.
I corti venivano realizzati come qualsiasi film professionale, girati in pellicola impegnando set e maestranze delle normali produzioni cinematografiche, spesso ricorrendo a sceneggiatori di fama – per esempio Age & Scarpelli – e a grandi registi: fra gli altri, Luciano Emmer (che ne è considerato l’inventore), Pupi Avati, Corrado Farina, Federico Fellini, Ugo Gregoretti, Sergio Leone, Luigi Magni, Ermanno Olmi, Pier Paolo Pasolini, Gillo Pontecorvo, Valerio Zurlini e, fra gli stranieri, l’americano Richard Lester.
Fonte: Wikipedia
I brand di Carosello
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Gli interpreti del Carosello
I filmati erano interpretati in prevalenza da attori e attrici, ma non solo: recitarono negli spot anche cantanti, musicisti, sportivi, presentatori, annunciatrici RAI e persone assurte a improvvisa notorietà, come per esempio qualche campione del Rischiatutto.
Tra i tanti si ricordano Giorgio Albertazzi, Laura Antonelli, Renzo Arbore, Nicola Arigliano, Nino Benvenuti, Gianni Boncompagni, Mike Bongiorno, Giulio Bosetti, Gino Bramieri, i Brutos, Ernesto Calindri, Carlo Campanini, Renato Carosone, Mario Carotenuto, Adriano Celentano, Gino Cervi, Walter Chiari, Corrado, Carlo Dapporto, Eduardo De Filippo, Peppino De Filippo, Marisa Del Frate, Oriella Dorella, Johnny Dorelli, Maria Giovanna Elmi, Aldo Fabrizi, Sergio Fantoni, Paolo Ferrari, Anna Maria Ferrero, Dario Fo e Franca Rame, Arnoldo Foà, Valentina Fortunato, Vittorio Gassman, Massimo Girotti, Gilberto Govi, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, Sylva Koscina, Ubaldo Lay, Alberto Lionello, Virna Lisi, Alberto Lupo, Erminio Macario, Nino Manfredi, Lauretta Masiero, Mina, Domenico Modugno, Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, Rina Morelli e Paolo Stoppa, Francesco Mulè, Amedeo Nazzari, Ave Ninchi, Alighiero Noschese, Ilaria Occhini, Raffaele Pisu, Nilla Pizzi, Paolo Poli, Renato Rascel, Clay Regazzoni, i Ricchi e poveri, Nini Rosso, Giancarlo Sbragia, Tino Scotti, Alberto Sordi, Solvi Stubing, Nino Taranto, Gianrico Tedeschi, Aroldo Tieri, Ugo Tognazzi, Totò, Franca Valeri, Bice Valori e Paolo Panelli, Enrico Viarisio, Lina Volonghi, Franco Volpi, Lia Zoppelli.
Fra gli stranieri: Carole André, Fernandel, Yul Brynner, le gemelle Kessler, Philippe Leroy, Jerry Lewis, Don Lurio, Jayne Mansfield, Pelè, Frank Sinatra, Jean Sorel, Orson Welles.
Alcuni di loro hanno legato il loro nome in modo quasi indissolubile al prodotto pubblicizzato; ecco alcuni esempi:
- Cesare Polacco (per la brillantina Linetti), attore teatrale, nel ruolo di un detective americano quasi infallibile: per sua stessa ammissione, il suo unico errore è non aver mai usato la brillantina, divenendo calvo.
- Franco Cerri (per il detersivo Biopresto), noto chitarrista jazz, conosciuto come l'”Uomo in ammollo”, il quale sperimenta un detersivo sulla propria camicia sempre indosso, affermando che “non esiste sporco impossibile!”. Cerri per lungo tempo appare nel solo “codino” per essere proposto nelle ultime stagioni come protagonista dell’intero sketch.
- Mimmo Craig, attore teatrale e televisivo, interprete di una pubblicità dell’olio Sasso. Ciascuno sketch narra di un suo sogno romantico ricorrente sulle note de Il mattino tratto dal Peer Gynt di Edvard Grieg. L’idillio viene stroncato dalla consapevolezza della sua grassezza e l’uomo si sveglia terrorizzato per poi realizzare un riuscito dimagrimento, merito del condimento. L’uomo si veste cantando trionfante alla sua domestica (Edith Peters, una delle Peters Sisters) il motivetto E la pancia non c’è più…!, divenuto brevemente un tormentone.
- Nicola Arigliano, cantante jazz, come Franco Cerri ricordato più per la pubblicità (del digestivo Antonetto) che per la sua produzione artistica.
- Paolo Ferrari, attore e doppiatore. Per molti anni si dedica alla pubblicità recitando il ruolo di un intervistatore con delle massaie circa la preferenza di un notissimo detersivo.
- Gino Bramieri: il comico pubblicizzò il moplen, concludendo i suoi sketch con la battuta: “e mo’, e mo’ e mo’… moplen!”
- Merita menzione l’ex nuotatore Fioravante Palestini, figura dal fisico scultoreo che appare di spalle divenendo icona di una linea di alimenti per bambini, conosciuto come L’Uomo Plasmon.
Fonte: Wikipedia