Per troppo tempo la sessualità nella terza età è stata considerata un tabù, relegata al silenzio o trattata con ironia, come se il desiderio e l’intimità svanissero con l’avanzare dell’età. In realtà la sessualità è una realtà possibile a ogni età.
Sempre più persone sopra i 70 anni vivono una vita sessuale attiva, appagante e serena. Anzi, per molti, il sesso in età avanzata diventa persino migliore, più profondo e meno influenzato da pressioni sociali o aspettative giovanili.
Con l’età arrivano consapevolezza, accettazione di sé e un approccio più autentico alla relazione con l’altro che rendono autentica la relazione stessa. La fretta lascia il posto alla tenerezza e la prestazione cede spazio alla connessione emotiva. In questo nuovo equilibrio, il corpo viene vissuto con più rispetto e attenzione, nonostante i cambiamenti fisiologici. Le coppie imparano ad ascoltarsi, a comunicare con più apertura e a cercare il piacere in forme diverse, non più legate alla penetrazione, ma orientate al contatto, alla complicità, all’intimità profonda.
Il miglioramento delle condizioni di salute generale, l’accesso a farmaci e a terapie specifiche, insieme alle maggiori informazioni sulla sessualità, hanno contribuito a trasformare la percezione della vita sessuale nella terza età in senso positivo. Anche i single e le persone vedove o divorziate, oggi, si sentono più libere di cercare nuove relazioni e di esplorare la propria sessualità senza vergogna.
Vivere una sessualità attiva dopo i 70 anni non significa necessariamente ricalcare i modelli della sessualità giovanile e adulta. Ognuno può e deve trovare il proprio ritmo, le proprie modalità e scoprire i propri desideri. Il sesso, in questa fase della vita, può diventare un’esperienza libera, rigenerante e ricca di gioia. Nella terza fase della vita, la sessualità non ha lo scopo di confermare il proprio valore, ma un atto di libertà e amore verso se stessi e l’altra persona.
L’autenticità, che spesso si conquista solo con l’età, permette di riscoprire il valore dell’intimità come esperienza completa, che non si limita all’atto sessuale, ma lo include in una più ampia cornice di senso, affettiva e relazionale. Dopo i 70 anni, il sesso può diventare un linguaggio di cura, di presenza e di riconoscimento reciproco, in cui il corpo, pur cambiato e meno prestante, non è un ostacolo ma un canale per la vicinanza emotiva.
Gli elementi chiave in questa fase della vita sono la comunicazione, l’affetto, la dolcezza e la tenerezza. Gli anziani che vivono una sessualità soddisfacente sono spesso quelli che riescono a parlare apertamente con il partner dei propri desideri, limiti e paure. Questo dialogo sincero permette una complicità che rende ogni momento condiviso più autentico e ricco. Le coppie imparano a conoscersi di nuovo, ad accettarsi nella loro vulnerabilità e ad accogliere la sessualità come un modo per prendersi cura l’uno dell’altro.
Alcune condizioni mediche, che con l’età possono presentarsi più frequentemente negli anziani, o i farmaci, possano influire sulla risposta sessuale. Questo non significa però che la sessualità debba essere abbandonata. Tutt’altro, invito le persone anziane a esplorare nuove forme di piacere e a non rinunciare a questo aspetto fondamentale che migliora la qualità della vita.
Il desiderio può cambiare forma, ma non scompare. A volte si affievolisce, talvolta si trasforma in qualcosa di più lento, ma assai ricco. È importante affrontare le eventuali difficoltà senza imbarazzo, ma parlandone apertamente. Vergognarsi di eventuali limitazioni che insorgono non ha alcun senso. Il tempo passa per tutti, e insieme l’esperienza sessuale può rimanere molto soddisfacente.
Il contesto culturale, per fortuna, sta lentamente cambiando. Le nuove generazioni di anziani sono più informate, più autonome e meno disposte ad accettare il silenzio o la vergogna intorno alla sessualità. I media, le campagne di sensibilizzazione e le testimonianze pubbliche stanno contribuendo a costruire una narrazione diversa, che valorizza la sessualità come parte integrante dell’essere umano, indipendentemente dall’età. Anche il concetto di bellezza sta subendo una trasformazione. Il fascino della maturità, la grazia delle rughe, la profondità degli sguardi lunghi una vita stanno diventando simboli di una sensualità più vera, più vissuta, più reale.
Infine, non dimentichiamo che la sessualità in tarda età può avere anche un’importante funzione sociale. Favorisce l’autostima, combatte la solitudine, stimola il benessere fisico ed emotivo, aiuta a mantenere vivi entusiasmo e progettualità. In un’epoca in cui l’invecchiamento della popolazione è un tema centrale, riconoscere e sostenere il diritto al piacere e all’intimità anche oltre i 70 anni significa difendere la dignità dell’essere umano in tutte le sue stagioni.
L’amore non ha una scadenza. Il desiderio per una persona tiene vivi, attivi ed entusiasti della vita. Inoltre, l’altro lato della medaglia, ovvero sentirsi desiderati, ha lo stesso valore vitalizzante. Desiderare e sentirsi desiderati, dunque, rende vivi e non ha età. Amare e sentirsi amati è possibile a ogni età, e invito tutte e tutti a lasciare aperta la porta del cuore, dei sentimenti, perché l’amore è uno degli strumenti più efficaci e soddisfacenti per vivere e sentirsi vivi.