La terapia con la coppia è una parte del lavoro degli psicologi, che nel mondo attuale assume un ruolo assai importante. Tutti assistiamo alla fragilità e alla precarietà delle coppie negli ultimi decenni. Le ragioni sembrano risiedere nei nuovi equilibri che si stanno sempre più diffondendo nelle coppie. Parità nelle opportunità, equità e uguaglianza nelle diversità sono principi di civiltà imprescindibili, che necessitano di nuove forme di maturità degli individui quando entrano a far parte di una coppia.
Primi passi
Il primo e più ampio obiettivo di una terapia con la coppia è quello di aiutare i partner a ritrovare l’armonia nella loro relazione. Questo non significa necessariamente continuare a stare insieme o separarsi, ma ritrovare l’armonia perduta tra due persone. La scelta sul da farsi sarà presa insieme, e sarà la migliore possibile, solo se avverrà dopo un confronto leale e obiettivo, dove entrambi avranno espresso dubbi, preoccupazioni, paure e desideri relativi alla vita insieme.
Inizialmente può risultare indispensabile concordare una tregua. I conflitti continui. infatti, non permettono di sentirsi ascoltati, capiti, accettati e compresi nelle emozioni sperimentate. Scegliere di rivolgersi a un terapeuta significa concordare sulla necessità di deporre le armi per cercare insieme modi diversi di stare insieme, parlare, decidere, confrontarsi, fare l’amore.
Una volta riattivato un clima di dialogo, sarà possibile sentirsi ascoltati nelle parole e nei sentimenti. Scoprire come si sente l’altra persona può aprire una riflessione al proprio interno sulle conseguenze del proprio comportamento.
La necessità di un cambiamento
Indipendentemente dalla direzione che prenderà la coppia, si tratterà di un cambiamento a seguito di una crisi, una frattura tra un prima e un dopo. In mezzo un burrone nel quale i partner sono precipitati, e dal quale dovranno uscire risalendo la china opposta. Non si può tornare indietro alla relazione precedente;, ma si può solo andare avanti, percorrendo nuovamente uno stesso sentiero, o prendendo direzioni diverse. Come anticipato, quando si sceglie di cambiare, non si conosce cosa comporterà il cambiamento. Insieme in un modo nuovo, o separati, ciò che conta è ritrovare uno stato di benessere individuale per entrambi.
Quando avviene la crisi, la sola idea di separarsi può portare sgomento. L’obiettivo, nella testa dei partner, è la riconciliazione. Almeno uno dei due rifiuta l’idea della separazione, quasi sempre entrambi ambiscono a continuare a stare insieme. Conoscono il disagio che provano e sperano di trovare una soluzione. Ma chi deve cambiare?
La relazione si trasforma se entrambi lo vogliono
La relazione è il filo che unisce due persone, ovvero l’elemento che deve cambiare. Perché avvenga, tutti e due i partner devono accettare l’idea che, se le cose non funzionano, entrambi devono modificare parti di sé per il benessere di entrambi. Per definizione, gli egoismi preconcetti non conducono alla felicità di coppia. Per meglio intenderci, io ho ragione, tu hai torto, non porta a buoni esiti.
La forte volontà di dare una svolta alla propria vita privata è il propulsore di un cambiamento. Se avete trovato una posizione relazionale comoda per voi, e non volete cambiarla, la vostra relazione non cambierà. Due partner, due agenti di come va la relazione. Chi si sente svantaggiato in una relazione, o soffre a causa di uno sbilanciamento dei sentimenti, dei carichi di lavoro e delle responsabilità sappia che ha il dovere verso se stesso/a di provare a cambiare le carte in tavola.
Carichi di lavoro e responsabilità
Tra le tante ragioni che generano conflitti nella coppia, la divisione di compiti e responsabilità è fondamentale, perché una iniqua distribuzione di questi due elementi genera un senso di ingiustizia che non resterà silente a lungo. Almeno nelle nuove generazioni, gli equilibri sembrano parzialmente cambiare, ma i modelli familiari e le norme culturali tuttora vigenti continuano a influenzare negativamente l’equa distribuzioni di opportunità e privilegi tra partner.
A questo proposito, sembra migliorare la distribuzione dei carichi di lavoro, mentre rimane molto in capo alle donne la responsabilità di ciò che attiene alla vita domestica, all’educazione dei figli e alla presa in carico delle cose da fare. In breve, la donna è responsabile, ma in alcuni casi si fa aiutare dall’uomo. Lui mi aiuta significa che le cose le dovrebbe fare la donna, ma lui si presta a dare una mano.
Cambiare implica ricostruire un senso di giustizia e di equità nella relazione. Come si può essere felici se si ritiene di essere vittima di ingiustizia?
Potere, aggressività e violenza
Due persone possono non rendersi nemmeno conto delle dinamiche relazionali presenti nella coppia. Uno squilibrio di potere non emerge solo in modo clamoroso, ma si manifesta con più o meno sottili pressioni psicologiche e forme di aggressività. Sarebbe bene essere consapevoli dei ruoli dominanti o subalterni che a volte si ricoprono, per dirigere il rapporto verso un maggiore equilibrio.
La violenza fisica, psicologica o economica che va oltre lo squilibrio, non ha invece giustificazione e richiede una svolta radicale da parte di chi la subisce.
Sapere per cambiare
Il solo modo per cambiare nella giusta direzione è sapere cosa ostacola l’armonia della coppia. La terapia con la coppia porta in superficie e aiuta a mettere a fuoco le ragioni che rendono la relazione un luogo di sofferenza. La difficoltà per il terapeuta è l’imparzialità di fronte alle posizioni contrapposte e non collaborative dei partner. Il terapeuta vive la sua vita e la porta nel suo lavoro, quindi deve monitorare costantemente la propria posizione per non sbilanciarsi verso una delle due persone.
La terapia con la coppia
Trattandosi di una pratica che riguarda due esseri umani, non è possibile dare delle ricette pronte per la felicità. Il terapeuta si mette con la coppia alla scoperta di come si sentono i partner in determinate situazioni, e come insieme si possono costruire strategie relazionali sconosciute, o mai praticate, che consentano di affrontare e superare quegli inevitabili momenti di difficoltà o crisi che tutte le coppie, prima o poi, si trovano ad affrontare.
Obiettivo finale come sempre è l’autonomia dei singoli e della coppia, nell’assumere decisioni importanti per la propria esistenza.