Coppia e gestione del denaro, un rapporto non sempre facile che si manifesta in vari momenti della vita a due.
Gli accordi, impliciti ed espliciti, sul modo in cui vengono ripartite le spese ordinarie e straordinarie, la proprietà di beni mobili e immobili, la tenuta di uno, due o tre conti correnti, il contributo di ciascuno alle entrate familiari e la mediazione in caso di divorzio, sono temi fondamentali della vita della coppia, in quanto possono minare ogni equilibrio basato sul sentimento reciproco.
La gestione del denaro in modo condiviso è uno dei presupposti per mantenere uno stato di benessere. Un conflitto di natura economica produce condizioni simili al camminare dentro una palude dove si possono incontrare sabbie mobili in grado di inghiottirci. I patti chiari, equi e condivisi impediscono all’ambiguità di intrufolarsi nella coppia nei momenti di difficoltà.
Chi paga al ristorante?
I partecipanti a una coppia hanno spesso differenti possibilità economiche che inducono sin dall’inizio, a tenere conto che amore e denaro possono portare interessi divergenti. Ci sono consuetudini, gentilezze e galanterie che fanno parte della nostra cultura, come invitare qualcuno al ristorante e pagare il conto o fare regali in occasioni speciali o per il piacere di vedere un sorriso stupefatto nella persona amata. Fatti salvi questi momenti speciali, la vita di tutti i giorni richiede regole sulla gestione del denaro condivise da entrambi e percepite come giuste e sostenibili nel corso della relazione.
Se un invito galante può far immaginare in anticipo chi pagherà, un impegno sentimentale duraturo va oltre le consuetudini dei primi approcci, per assumere una visione di coppia dei rapporti economici. Un progetto insieme non può avere spazi ambigui, ma accordi accettati e considerati equi.
Uno, due o tre conti correnti?
La questione della presenza di uno o più conti correnti aiuta a comprendere alcuni aspetti dei rapporti economici vigenti. Molte coppie prevedono che ogni partner abbia un conto corrente dove affluiscono le proprie entrate, e ciascuno affronti abitualmente alcune spese familiari. Non sempre questa ripartizione viene tracciata e, talvolta, matura in uno dei partner la sensazione di contribuire maggiormente alle necessità comuni. Se questa sensazione non produce conseguenze nei momenti positivi, quando insorge un problema, anche di natura non economica, la disparità di contributo economico diventa motivo di ulteriore rivendicazione.
- Io pago tutte le bollette e le attività sportive dei bambini.
- Io faccio la spesa tutte le settimane e guadagno meno di te.
- Non mi compro mai niente per me.
- Io faccio sempre il pieno di benzina e la macchina la usi tu per andare al lavoro.
- I vestiti ai bambini li compero sempre io.
Come è facile intuire, la gestione ripartita casualmente delle spese familiari può facilmente produrre la situazione di essere vittima di ingiustizia.
Stabilire regole eque sul contributo alle spese
Se un partner deve contribuire in base alle sue possibilità al buon funzionamento della coppia e della famiglia, bisognerebbe dare un valore economico ai singoli gesti oltre a tenere rigorosamente traccia delle spese. Faticoso e non risolutivo. La soluzione risiede nella stima e nella fiducia reciproca.
Io mi fido del fatto che quello che stiamo vivendo è amore e non un contratto, e diamo per scontato che ogni nostro gesto, anche quello che sembra riguardare solo uno dei due, lo faremo tenendo conto conto dell’altro. Anche quando le cose non andranno più d’accordo, mi fido del fatto che saprai tenere conto di quello che oggi stiamo vivendo e chiamando amore. Se tutto questo ha valore e viene condiviso autenticamente da entrambi, non avremo bisogno di proteggerci e di salvaguardare i nostri egoistici interessi. Io mi fido di te, altrimenti che senso avrebbe stare insieme?
Percorsi possibili
Ogni coppia deve percorrere la strada che conduce a un equilibrio soddisfacente per entrambi. Maggiore è la differenza delle condizioni economico / finanziarie di partenza e maggiore sarà il bisogno di stabilire degli accordi precisi. Per tutte le coppie però, o ci sono regole o esiste una profonda stima e fiducia reciproca che consenta di vivere serenamente i rapporti economici.
Il denaro è potere, lo sanno bene le donne vittima di violenza economica che si trovano a sottostare a condizioni relazionali inaccettabili a causa della dipendenza economica. Evitare le aree grigie legate al denaro è indispensabile. Questo non dovrebbe a mio avviso condurre a posizioni rigide di autoprotezione che non sono sempre in grado di prevenire conflitti dolorosi. Per questo ribadisco la necessità di stabilire norme esplicite sulla gestione economica familiare, che si basino non solo sulla suddivisione rigida delle spese, ma sulla fiducia che si ripone sul partner.
Se non vi fidate, lasciatelo/a!