Autostima, facciamola crescere giorno per giorno per sentirci più stabili e con i piedi ben piantati in terra. Senza il manuale di istruzioni viene subito da chiedersi “come si fa?”. In effetti non esistono regole da seguire, ma principi generali che guidano l’agire e il pensare.
Come definire l’autostima in estrema sintesi? Ogni individuo può auto osservarsi, conoscersi, valutarsi e considerare in modo positivo o negativo se stesso. L’insieme dei giudizi che un individuo da di se stesso può venire racchiuso nel concetto di autostima. Far crescere la positività del giudizio significa migliorare l’autostima.
Elementi importanti da considerare sono il sé reale e il sé ideale (successi e insuccessi reali messi a confronto con le aspettative), il giudizio esterno, il rapporto precoce con le figure di attaccamento, gli eventi della vita, la consapevolezza che siamo noi a dover agire, la volontà di cambiare e l’accettazione di quello che invece non potremo modificare. Fattori del tutto interni alla persona si mescolano a elementi esterni e fuori dal controllo individuale. Naturalmente possiamo agire solo su noi stessi e risulta evidente quanto sia importante ridurre il peso attribuito ai giudizi esterni per stare meglio e, come si suol dire, migliorare l’autostima.
Il valore attribuito a quello che gli altri pensano di noi è un fattore rilevante per tutti. Il mondo esterno osserva e giudica, ma questo giudizio troppo spesso modifica il nostro stato d’animo. Potremmo, esagerando, dire che ci sentiamo quello che gli altri dicono o pensano di noi. Risulta opportuno creare un centro stabile, una centrale interna di valutazione in grado di mediare tra risultati reali, giudizio interno e giudizio esterno. Il nostro centro deve essere obiettivo nella valutazione, non spietato, realistico e non intransigente, comprensivo e incoraggiante, consapevole che nessuno potrà venire ad aiutarci dall’esterno. Noi possiamo agire ogni giorno, limitando l’importanza data ai giudizi esterni per attribuire valore a quello che pensiamo di noi e di quello che possiamo e vogliamo fare. Per chi ritiene di avere una bassa autostima, il pericolo di scivolare sul versante opposto, quello della presunzione o dell’egocentrismo è inesistente. Tuttalpiù potrebbe iniziare a guardare se stesso con gli occhi dell’indulgenza, della benevolenza e della comprensione.
Un lavoro sui propri pensieri consiste, innanzitutto, nel prendere coscienza ogni volta che ci si sorprende a pensare che gli altri possiedono caratteristiche o privilegi da noi desiderabili, ma che ci sono preclusi. Il confronto con altre persone, in cui ci sentiamo sconfitti o inferiori o insufficienti, è deleterio e dobbiamo accorgerci di quando lo mettiamo in atto. Il confronto non è di per sé negativo. Proprio dal confronto possono essere trovate motivazioni a migliorarsi. Quando però, il confronto viene utilizzato per avvalorare la tesi che non valiamo abbastanza, per sentirci inadeguati o insufficienti, e non per attivare le proprie risorse, esso si ritorce inesorabilmente contro noi stessi.
Una volta che ci siamo accorti della deriva negativa dei pensieri, dobbiamo fare un passo importante: distinguere le caratteristiche che non ci piacciono dal valore che possediamo come esseri umani. Ad esempio, se ci riteniamo bassi di statura e proviamo disagio quando ci confrontiamo con persone più alte, possiamo ricordare a noi stessi che non è la statura un indice del valore. Così la bellezza la ricchezza, lo status sociale e tutte le qualità cui vorremmo avere accesso. Tutti notano le proprie mancanze e sottovalutano quello che sono. L’accento viene posto su caratteristiche che riteniamo possano renderci felici e soddisfatti di noi stessi. La presa d’atto che non tutto è raggiungibile è faticosa e frustrante, ma da lì si deve cominciare per far crescere l’immagine e la percezione che abbiamo di noi stessi.
Io non sono i miei limiti, bensì un essere umano che ha dei limiti. “Se vuoi puoi” deve confrontarsi con la realtà delle cose. L’impegno e la perseveranza permettono di migliorare l’autostima, ma devono tenere conto che ogni essere umano, prima o poi incontrerà dei limiti, interni o esterni, e con essi dovrà confrontarsi per poi arrivare ad accettarli. Migliorare l’autostima non significa arrivare a sentirsi senza limiti, ma a fare la pace con se stessi e andare nel mondo soddisfatti di se stessi, anche dei propri limiti.