Parlare di potere nei rapporti tra due persone legate da amore, potrebbe apparire, ad alcuni, come una forzatura, visto che si tratta di una relazione immaginata come paritaria. Almeno sul piano della forma, infatti, le coppie tendono a definirsiin equilibrio per quanto riguarda i rapporti di forza.
I modelli relazionali affermatisi negli ultimi decenni, hanno visto diminuire, almeno sulla carta, gli stereotipi che vedono la donna prevalentemente in un ruolo passivo e sottomesso, e l’uomo, al contrario, attivo e dominante. L’instaurarsi, lento e progressivo, di relazioni che vedono l’uomo e la donna sempre più vicini gli uni alle altre sul piano dei diritti e dei doveri, è un passaggio di civiltà e uguaglianza che ha tardato sin troppo a essere immaginato. Le ragioni che hanno mantenuto lo status quo per millenni vedono intrecciarsi spinte evolutive e cultura e non intendo affrontarle in questa sede. Piuttosto, voglio trattare l’ambito del desiderio sessuale e dei reciproci ruoli assunti durante i rapporti, come possibili eccezioni a questa parità.
Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM V) inserisce tra le parafilie (le perversioni sessuali) il sadomasochismo. Sottomissione, punizioni pratiche anche dolorose vengono definite patologiche, ovvero fuori dalla norma. Se consideriamo che l’omosessualità, fino a pochi decenni orsono, e per molte persone ancora oggi, era considerata una deviazione patologica dalla normalità, possiamo immaginare che la vita sessuale definita normale possa subire ancora molte modificazioni, adattandosi alle mutevoli condizioni sociali e culturali. Esprimere giudizi sui comportamenti tra adulti consenzienti è come esprimere un giudizio su chi preferisce la minestra alle lasagne.
La parità nei rapporti di potere della coppia deve essere ricercata, a mio avviso, come il sostanziale senso di equità esistente tra i partner, piuttosto che come assoluta equivalenza in ogni ambito dei rapporti di forza. In camera da letto, i rapporti di forza non devono necessariamente essere identici. Non di rado, infatti, uomini che ricoprono ruoli apicali nella professione, amano perdere il controllo ed essere sottomessi in ambito sessuale. Lo stesso può valere per una donna abituata a badare a se stessa e agli altri, avendo sempre in mano la situazione, che si eccita assumendo un ruolo decisamente passivo di fronte al proprio compagno. In questo caso, parlare di classica passività femminile è fuorviante. Il lato passivo di questa donna viene espresso nella sua vita quanto quello attivo, ma solo in ambiti diversi.
Dominanza e sottomissione nei giochi erotici, è solo il carburante che alcune persone utilizzano per eccitarsi, e non attiene né alla presunta passività femminile, né al potere storicamente detenuto dal genere maschile. Essere alla pari significa rispettarsi nei reciproci desideri e bisogni. Il gioco erotico in cui il potere non è equidistribuito, non simboleggia una relazione squilibrata e dove è presente sofferenza. Al contrario, la vita sessuale permette di assumere ruoli diversi da quelli che ingabbiano la vita di ogni giorno, permettendo di esprimere aggressività e passività senza alcun pericolo, perché rappresentate all’interno di una cornice generale rispettosa e ricca di valori.