La mente umana, per sua natura, non si ferma mai e produce un continuo dialogo interiore. Questo dialogo si alimenta di esperienze passate, delle percezioni presenti e prefigura il futuro, intrecciando elementi ed elaborando scenari. Ovviamente ha una sua funzione nella vita, ma spesso diventa un elemento che produce disagio e sofferenza senza nemmeno essere consapevoli che proprio la nostra capacità di pensare ci si rivolta contro. Quando rimuginiamo o ci preoccupiamo per il futuro stiamo sprecando energie e quasi mai arriviamo alla soluzione del problema. Il problema si impossessa di noi e ci tormenta.
Il più recente approccio terapeutico all’interno della psicoterapia comportamentale e cognitiva, cambia l’obiettivo di terapeuta e paziente. La ristrutturazione cognitiva, obiettivo dei precedenti approcci, ha incontrato dei limiti e, attualmente, viene ritenuto fondamentale che il paziente arrivi ad accettare la presenza di pensieri ed emozioni negative in alternanza con esperienze positive. Anziché cercare di allontanarsi dalle esperienze interne che fanno soffrire, si propone di osservarle nel loro andare e venire nella mente. Accettare che la nostra mente produca pensieri negativi e ci faccia vivere esperienze emotive sgradevoli, ci consente di non attaccarci ad essi tormentandoci. È importante prendere le distanze da queste esperienze, come se le vedessimo su uno schermo senza che ci appartengano. Possiamo dire che smettendo di combattere le nostre esperienze interiori e concentrandoci su quello che stiamo facendo, togliamo enfasi ed energia a ciò che ci tormenta.
Un altro aspetto importante di questo approccio è l’impegno attivo in azioni coerenti con i nostri valori. Nei momenti di difficoltà potrebbe sembrare una soluzione quella di evitare di affrontare le esperienze spiacevoli. Evitare non porta lontano. Il sollievo deriva dall’impegno in attività coerenti con ciò in cui crediamo e che ci interessa. Le paure, le ansie e gli scenari catastrofici prodotti dalla mente non sono la realtà. Più rimaniamo aderenti alla realtà, più saremo in grado di affrontare i problemi reali che si presenteranno. Distinguere pensieri ed emozioni dalla realtà è un passaggio fondamentale. I pensieri, frutto del nostro continuo dialogo interiore, spesso non aderiscono alla realtà esterna procurandoci notevoli sofferenze psicologiche, che possono essere ridotte diventando consapevoli della differenza tra realtà e prodotti della mente..